REPORT DELL’OSSERVATORIO REGIONALE SUL CREDITO AGRICOLO
Il rapporto redatto dall’Osservatorio per l’analisi del mercato del credito (con dati Banca d’Italia aggiornati a giugno 2021) fornisce un aggiornamento sull’accesso al credito da parte delle imprese agricole.
In sintesi, a livello nazionale, il credito concesso al sistema produttivo nel suo complesso (esclusi i pronti contro termine, ma incluse le sofferenze), a giugno 2021 è aumentato dell’1,2% su base annua. Per il settore primario, invece, lo stesso stock a giugno 2021 risultava aumentato del 2,2% su base annua.
Il credito agricolo conferma una spiccata concentrazione territoriale. Le prime quattro regioni per rilevanza degli stock di prestiti, in bonis e non, ne rappresentano il 54,4% del totale nazionale. La Lombardia da sola detiene una quota pari a quasi il 19% (18,7%), seguita da Emilia-Romagna (13,7%), Veneto (13,2%) e dalla Toscana, con l’8,8%. Se poi si aggiungono anche Piemonte (8,3%) e Trentino-Alto Adige (6,6%), si arriva a rappresentare con le prime sei regioni per rilevanza quasi il 70% (69,3%) del totale nazionale.
Sia a dicembre 2020 sia a giugno 2021, registrano un aumento tendenziale degli stock Emilia-Romagna, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Puglia, Campania, Calabria Molise e Valle d’Aosta. Poche, invece, le regioni con una riduzione tendenziale degli stock in entrambi i periodi: sono Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Sardegna.
L’analisi dell’Osservatorio è stata integrata con un focus tematico sulla disciplina degli strumenti finanziari e sovvenzioni della PAC 2023-2027, evidenziando le principali novità introdotte.
In particolare il reg. UE 2021/2115 sui Piani strategici riconosce apertamente il ruolo “cruciale” dell’uso degli strumenti finanziari nell’assicurare l'accesso ai finanziamenti e rafforzare la capacità di crescita delle aziende agricole e delle imprese.
Evidenzia inoltre la necessità di colmare il divario di investimenti nel settore agricolo dell'Unione e migliorare l'accesso ai finanziamenti per i gruppi prioritari, in particolare giovani agricoltori e nuovi agricoltori con profili di rischio più elevati.
Riconosce infine l’importanza di incoraggiare l'uso della combinazione di sovvenzioni e strumenti finanziari, sollecitando gli Stati membri affinché stabiliscano nei loro Piani strategici della PAC target finali appropriati, beneficiari e condizioni preferenziali e altre eventuali norme di ammissibilità.