La transizione energetica e l’idrogeno
A marzo 2023, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) delle Nazioni Unite ha pubblicato un rapporto in cui avverte (per l’ennesima volta) che il mondo deve agire rapidamente per ridurre le emissioni. Il rapporto è uno dei documenti di riferimento per molti soggetti (governi, imprese e organizzazioni) che definiranno le loro politiche e i loro piani per il clima nei prossimi anni.
La scienza parla chiaro: dobbiamo decarbonizzare l’economia globale al più tardi entro la metà del secolo. Una transizione energetica ben progettata è parte integrante di questo processo e soluzioni innovative come l’idrogeno rappresentano un importante tassello del puzzle.
Anche il Salone del Risparmio[1], manifestazione italiana dedicata al mondo dell’asset management e della finanza, quest’anno vede la transizione green tra i temi centrali del suo programma, provando a delineare il passaggio da un modello basato sulle fonti fossili a uno più pulito e rinnovabile.
La transizione energetica: un passo necessario
Per transizione energetica si intende il passaggio del settore energetico globale dai sistemi di produzione e consumo di energia basati sui combustibili fossili – tra cui petrolio, gas naturale e carbone – alle fonti di energia rinnovabili come l’eolico e il solare, nonché alle batterie agli ioni di litio.
La crescita del peso delle energie rinnovabili nel mix di approvvigionamento energetico, l’elettrificazione e i miglioramenti nello stoccaggio dell’energia sono tutti fattori chiave della transizione energetica.
L’impegno per la decarbonizzazione è un obiettivo condiviso. E il modello green continuerà ad assumere un’importanza crescente man mano che gli investitori daranno priorità ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).
Puntare sull’idrogeno: perché è importante?
Tra le soluzioni possibili per accelerare questo processo, l’idrogeno sta guadagnando sempre più attenzione e interesse da parte di imprenditori, investitori e scienziati. L’idrogeno è un vettore energetico che può essere prodotto da diverse fonti e può essere utilizzato in vari settori, come la mobilità o l’industria. L’IPCC ha riconosciuto che l’idrogeno sarà fondamentale nella transizione: si sta quindi rapidamente imponendo nell’agenda energetica globale.
Ma i fari sono puntati soprattutto sull’idrogeno “verde”, quello ottenuto dall’elettrolisi dell’acqua alimentata da fonti rinnovabili, come il sole o il vento. Si tratta di un’opzione a bassissimo impatto ambientale, in grado di ridurre le emissioni di gas serra e di contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici fissati dall’Accordo di Parigi e dal Green Deal europeo.
L’idrogeno pulito sta attualmente godendo di uno slancio politico e commerciale senza precedenti, con politiche e progetti in rapida espansione in tutto il mondo.
Storia dell’idrogeno: ieri, oggi e domani
L’idrogeno ha una lunga storia comune con l’energia: ha contribuito ad alimentare i primi motori a combustione interna oltre 200 anni fa ed è diventato parte integrante della moderna industria. È leggero, immagazzinabile, ad alta densità energetica e non produce emissioni dirette di inquinanti o gas serra. Ma perché l’idrogeno possa dare un contributo significativo alla transizione verso l’energia pulita, è necessario che venga adottato in settori in cui è quasi del tutto assente, come i trasporti, gli edifici e la produzione di energia. La sua fornitura agli utenti industriali è oggi un’attività importante in tutto il mondo. La domanda di idrogeno, che è più che triplicata dal 1975, continua ad aumentare[2].
Soprattutto, è necessario passare dall’idrogeno “grigio”, ricavato con fonti energetiche fossili e dunque inquinanti, all’idrogeno “verde”, che si avvale appunto di fonti primarie pulite. Alcuni paesi stanno già investendo massicciamente su quest’ultimo. Uno è la Germania, che di recente ha spento le sue centrali nucleari e riacceso quelle a carbone, non senza suscitare polemiche. Ebbene, Berlino ha annunciato un piano per sviluppare la produzione e il consumo di questo decisivo vettore energetico.
Al centro del Salone del Risparmio 2023, svoltosi a Milano dal 16 al 18 maggio, ci sono state anche queste sfide “green”, sulle quali si sono confrontati gli esperti del settore finanziario, imprenditoriale e scientifico. E a chi desidera esplorare la transizione energetica come tema d’investimento, magari con uno sguardo più attento all’idrogeno, non resta che confrontarsi con il consulente finanziario di riferimento, che saprà dare la direzione più giusta – e personalizzata – per investire.
[1]https://www.salonedelrisparmio.com/page/home
[2] https://cordis.europa.eu/article/id/421533-hydrogens-growing-role-in-sustainable-energy-systems/it