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Cultura finanziaria

I 5 buoni propositi per il 2019

In Italia la propensione al risparmio resta alta, ma si continua a investire poco.
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Un nuovo anno comincia e porta con sé aspettative e buoni propositi per il futuro. Analizziamo il passato, gli errori e i successi, programmiamo nuovi progetti e pianifichiamo le spese a venire. Gli investimenti finanziari ci possono aiutare a realizzare i nostri sogni ma se vogliamo conseguire risultati efficaci occorre definire in modo chiaro i nostri obiettivi e non cadere nei tipici errori che si commettono quando si decide di investire propri risparmi. 

Vediamo quali.


1. Ragionare per obiettivi e non eccedere con la liquidità

Un po’ di liquidità serve senz’altro: per la rata del mutuo, l’affitto, la spesa settimanale, la scuola, gli imprevisti, e via dicendo. Ma quanta? Dipende: una famiglia giovane con bimbi piccoli probabilmente avrà bisogno di una riserva di liquidità maggiore di un uomo di 70 anni vedovo e senza figli a carico con una buona pensione. Troppa liquidità, d’altra parte, può essere un problema perché non rende. Anzi, è addirittura deleteria, se si considera il potere erosivo dell’inflazione. Il primo passo, quindi, è mettere a fuoco in modo corretto le esigenze di cassa per non detenere più liquidità del necessario e trovare soluzioni di investimento adatte ai propri bisogni finanziari.

 


2. Avere chiara la propria tolleranza al rischio

È importante fare scelte di investimento compatibili con la propria tolleranza al rischio, e, una volta individuata questa tolleranza, evitare di oscillare tra la troppa euforia e lo smodato panico. Si tratta di un errore abbastanza frequente: quando i mercati salgono, molti pensano di poter tollerare un rischio maggiore, mentre quando scendono vorrebbero fare “indietro tutta”, e così si finisce per vendere ai minimi e comprare ai massimi. Mai farsi travolgere dalle emozioni positive o negative, quindi.

 


3. Rimanere fedeli al proprio orizzonte temporale

Investiamo con l’idea di utilizzare quel denaro tra un anno, cinque o venti? Stabilire l’orizzonte temporale significa esattamente mettere a fuoco questa durata e definire in modo chiaro il periodo di tempo per il quale si è disposti a rinunciare alle proprie disponibilità finanziarie per realizzare un progetto o far fronte a bisogni finanziari. Ma attenzione. La finanza comportamentale ci dice che, quando investiamo, le cattive notizie ci spingono irrazionalmente ad accorciare il nostro orizzonte temporale: in altre parole, tendiamo a vendere le azioni e a tenere le obbligazioni con scadenze brevi. Questo cambio di orizzonte, però, ci fa perdere i guadagni delle fasi di recupero.

 


4. Iniziare a pensare alla pensione

A proposito di orizzonte temporale. Ovunque, nelle economie avanzate – che sono anche quelle in cui l’età media è più alta – sta emergendo sempre più prepotentemente un problema di sostenibilità del sistema pensionistico pubblico. Iniziare a pensare alla pensione vuol dire cominciare subito a gettare le basi per una futura rendita pensionistica complementare a quella pubblica, ma essenziale per garantirci un assegno mensile adeguato a mantenere il tenore di vita al quale siamo abituati.

 


5. Diversificare

Dato che è impossibile prevedere il futuro, è meglio non puntare tutto il risparmio su un unico investimento, ma ripartire il rischio su più asset. “Non mettere tutte le uova nello stesso paniere» vuol dire non legare l’andamento del portafoglio ad una singola classe di attivo, settore, titolo ma bilanciare la performance su più fonti di valore. In questo modo, l’eventuale performance negativa di un singolo strumento finanziario può essere compensata da quella positiva degli altri.

 

 


Ok tutto chiaro. Allora come fare ad orientarsi al meglio e a selezionare la modalità e lo strumento di investimento più adatti?

 

È praticamente impossibile sapere tutto. La mossa più saggia è farsi aiutare da un consulente. A molte persone piace scambiare consigli e suggestioni su mercati e investimenti con parenti, amici e colleghi, o prendere spunto da quello che leggono sui giornali o sul web, o che ascoltano in radio o in televisione. Però parenti, amici e colleghi, non hanno le conoscenze e le competenze per aiutare al meglio; e quello che si apprende da giornali, web, radio e tv, per quanto esatto, non è tarato sulla situazione finanziaria, sull’orizzonte temporale e sulla tolleranza al rischio di ognuno.

Meglio affidarsi ad un professionista che si occupi del vostro caso specifico e sappia elaborare una proposta di investimento personalizzata e costruita sulle vostri reali esigenze.

 

E per mantenere i nervi saldi?

Un sistema utile per evitare di farsi guidare dall’emotività è darsi delle regole, ad esempio investendo gradualmente e con continuità indipendentemente dall’andamento dei mercati. Un azzardo? No, perché i piani di accumulo (PAC) in fondi o ETF permettono di investire con costanza somme anche contenute (50 o 100 euro) e livellare nel tempo i prezzi di acquisto, con il doppio beneficio di limitare gli effetti negativi della volatilità e accrescere progressivamente il valore del capitale accumulato.