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Mercati al giro di boa: cosa aspettarsi per il secondo semestre del 2023?

I primi sei mesi dell’anno sono alle spalle: tra evoluzione dei prezzi e dei dati economici e conseguenti decisioni delle banche centrali, cerchiamo di capire cosa attenderci e su cosa concentrare l’attenzione nel secondo semestre.
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Ci sono grandi temi economici che, a dispetto della loro grandezza, restano sullo sfondo perché ci sembra che non abbiano alcun impatto sulle nostre vite. E poi altri grandi temi, che magari non sapremmo descrivere o definire perfettamente, ma che tocchiamo con mano tutti i giorni. Su tutti, l’inflazione, ossia il rialzo del livello generale dei prezzi di beni e servizi rispetto a un periodo di riferimento precedente.

I primi sei mesi del 2023 hanno segnato il passaggio da un regime di iperinflazione, con un aumento dei prezzi anno su anno negli Stati Uniti maggiore del 10%, che era stato dominante nel 2022, a un regime inflazionistico più benigno, con un aumento dei prezzi anno su anno nell’ordine del 3%-6%[1].

Per la seconda metà dell’anno, l’effetto combinato di stretta monetaria, calo dei prezzi delle materie prime e indebolimento della domanda dovrebbe favorire un’ulteriore moderazione dei prezzi, in particolare per quanto riguarda l’inflazione complessiva.

Tuttavia, non vi sono certezze riguardo al ritorno a un regime inflazionistico normale – con un aumento dei prezzi anno su anno nell’ordine del 2%-3% – perché l’inflazione di fondo rimane persistente e si prevede che rimarrà al di sopra degli obiettivi fissati dalle banche centrali.

Le prossime mosse delle banche centrali

La stretta monetaria si sta avviando verso la conclusione, anche se i suoi effetti ritardati si stanno facendo ancora sentire. Tuttavia, le banche centrali manterranno ancora per un po’ un orientamento monetario restrittivo, motivo per cui è meglio tenere d’occhio la liquidità.

Sta di fatto che le banche centrali sono impegnate su due fronti: innalzamento dei tassi di interesse per combattere l’inflazione e ampi bilanci per preservare il ciclo economico e la stabilità finanziaria.

A proposito di rallentamento: cosa farà l’economia?2

La resilienza economica e l’adeguamento meno problematico delle catene di fornitura e delle fonti (globalizzazione trasformativa), sia nei Paesi sviluppati sia nei Paesi emergenti, inducono a rivedere al rialzo le previsioni sulla crescita a breve termine nonostante il fragile contesto mondiale. Per il 2023, la crescita del PIL mondiale dovrebbe attestarsi al 2,9%. La crescita nei Paesi sviluppati dovrebbe scendere dal 2,7% del 2022 allo 0,9%, rallentando meno del previsto, mentre la crescita nei Paesi emergenti dovrebbe salire al 4,2%, aumentando il divario tra i due gruppi di Paesi2.

Nonostante ciò, l’inflazione elevata, all’interno di un contesto macro-politico restrittivo e di un peggioramento del contesto geopolitico, dà motivo di aspettarsi una crescita mondiale complessivamente bassa per il 2023. L’outlook sulla crescita è ancora più variegato all’interno delle singole regioni e dei singoli Paesi, soprattutto dove i miglioramenti riflettono più una dinamica a breve termine che non futuri, inattesi venti favorevoli.

L’Europa potrebbe andare incontro a una crescita anemica, con il Regno Unito che dovrebbe riuscire a evitare la recessione grazie all’ottimo andamento del mercato del lavoro e ai maggiori introiti fiscali.

Negli Stati Uniti, malgrado la discreta tenuta dell’economia, è ragionevole attendersi una lieve recessione a partire dal quarto trimestre del 2023 a causa dell’inasprimento delle condizioni di accesso al credito derivanti dalle costanti turbolenze che agitano il settore delle banche regionali e la progressiva trasmissione degli effetti della stretta monetaria all’economia reale. L’inflazione statunitense dovrebbe rimanere al di sopra del target per tutto il 2023.

Nei Paesi emergenti, la dinamica macroeconomica complessiva è fragile ma resiliente, soprattutto dove le misure di sostegno da parte dello Stato sono più consistenti. In Cina, la crescita del PIL reale nel 2023 si attesterà al 5,7%: a maggio sono emersi alcuni segnali di debolezza del settore immobiliare.

Come investire in questo contesto?

Proviamo a rispondere facendo un ragionamento ampio sulle diverse classi di attivo, a cominciare da azionario e obbligazionario.

Azionario. Il rialzo dell’azionario statunitense al quale abbiamo assistito in questi mesi è da ricondurre solo alla performance di alcuni titoli. Le opportunità ora si trovano nei titoli quality, con la ricerca che si focalizza sulle aziende con una solida tenuta degli utili e capitalizzazioni più contenute per evitare le aree con valutazioni eccessive.

Nel corso dell’anno, il passaggio a un ciclo tardivo potrebbe favorire i mercati ciclici, come l’Europa.

Le valutazioni interessanti, la fine della stretta monetaria della Fed e un possibile indebolimento del dollaro statunitense sono fattori favorevoli agli attivi dei Paesi emergenti. La selezione rimane cruciale perché ci sono aree dove le condizioni economiche sono fragili e le previsioni su inflazione e politica monetaria sono in chiaroscuro. 

Obbligazionario. Il ritorno delle obbligazioni è il tema chiave degli investimenti per il 2023. La discesa dell’inflazione, il rallentamento della crescita e la pausa della Fed supporteranno le obbligazioni societarie mondiali di elevata qualità anche alla luce del tema della protezione dall’inflazione

Quanto ai mercati emergenti, le tendenze di crescita cui abbiamo fatto cenno rappresentano un vantaggio da sfruttare sia sul fronte azionario sia su quello obbligazionario. Ma la selezione rimane cruciale, poiché vi sono aree con condizioni economiche fragili e le prospettive di politica monetaria e inflazionistica sono contrastanti.

Obiettivo Net Zero (e consulenza finanziaria)

Continueranno a dominare i temi legati agli investimenti Net Zero, finalizzati cioè alla realizzazione di progetti al servizio dell’obiettivo delle zero emissioni nette: gestione dell’acqua, energie rinnovabili, riciclaggio e gestione dei rifiuti, adeguamento del patrimonio immobiliare, obbligazioni green e legate alla sostenibilità.

Tutti argomenti che potete approfondire con il vostro consulente finanziario, il quale saprà fornirvi indicazioni e delucidazioni valutando con voi di volta in volta le opportunità che potrebbero presentarsi.

 

[1] Inflation Phazer di Amundi Institute. 2. Fonte; Amundi, outlook di metà anno, Edizione Speciale Cross Asset invsmtnet Strategy, giugno 2023