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Cultura finanziaria

Non si è mai troppo giovani per iniziare a investire

Oscillano tra ricerca di sicurezza ed emotività che rischia di far prendere loro decisioni avventate: sono i giovani risparmiatori italiani, che non sembrano avere le idee chiarissime su come far fruttare al meglio i propri risparmi.

Secondo il V Rapporto Assogestioni-Censis, l’89,5% dei giovani risparmia, anche per periodi molto brevi e con diverse finalità: da esigenze precauzionali a investimenti e consumi. Ecco alcune delle ragioni che spingono i giovani a risparmiare.  

La principale motivazione è la ricerca di sicurezza nella vita quotidiana e per affrontare eventuali difficoltà, segue poi la soddisfazione di qualche piacere, come viaggi o acquisti di beni preziosi e le spese importanti, con spesa consistente.

E anche quando pensano di investire, la ricerca di sicurezza è una priorità per il 44% dei giovani.

Da segnalare poi che è alta tra i giovani risparmiatori la paura di subire perdite in caso di investimento: lo segnala l’82,7%.

 

Tuttavia, la gestione delle finanze è influenzata da comportamenti emotivi che possono rivelarsi controproducenti, come ad esempio:

  • il controllo continuo e costante degli investimenti, che può indurre a decisioni impulsive
  • l'influenza di eventi imprevisti e dal clima che generano, ad esempio la paura in caso di guerra, l’ottimismo in caso di buoni risultati economici
  • l’abitudine a seguire i comportamenti più diffusi, quelli della maggioranza

Affidarsi all'emotività per le decisioni di gestione dei risparmi è particolarmente rischioso, soprattutto considerando la scarsa conoscenza dei fenomeni economici e finanziari che sembra caratterizzare la fascia di popolazione più giovane.

 

 

La cultura finanziaria è ancora inadeguata

Il Rapporto 2024 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane1, redatto dalla Consob, ha evidenziato che “le conoscenze finanziarie di base tendono a crescere con l’età e sono tendenzialmente più basse tra i giovani”.

Insomma una cultura finanziaria inadeguata caratterizza la fascia di popolazione più giovane. Il V Rapporto Assogestioni-Censis evidenzia che Il 48,6% dei giovani risparmiatori non conosce l’impatto del tasso di interesse su un prestito bancario. E prospetticamente, ancora più preoccupante, è l’estraneità agli strumenti previdenziali: il 40,8% dichiara infatti di non sapere cosa sia la previdenza complementare.

 

I giovani italiani e la sfida della longevità

Viviamo in un’epoca caratterizzata da un continuo incremento dell’aspettativa di vita che pone nuove sfide ma anche straordinarie opportunità per chi è in grado di pianificare il proprio futuro finanziario. In Italia, l’aspettativa di vita ha già superato gli 83 anni2, e si prevede che entro il 2040 oltre il 32% della popolazione sarà over 653. Questo fenomeno, noto come Longevity, non si limita a rappresentare un semplice allungamento della vita, ma implica una necessità di pianificare finanziariamente un futuro che potrebbe durare più di 25 anni oltre il termine dell’attività lavorativa.

Ed è chiaro che saranno soprattutto i giovani di oggi a dover raccogliere il guanto di questa sfida: non solo perché impiegheranno più tempo per arrivare alla pensione, ma anche perché l’assegno pensionistico pubblico sarà meno consistente. Risparmiare non basta: occorre pensare al proprio futuro da subito, iniziando il prima possibile. Perché il tempo è il migliore alleato degli investimenti.

 

Prima si inizia, meglio è

Alla base di questa affermazione c’è un principio fondamentale per gli investimenti: la capitalizzazione composta. Con la capitalizzazione composta  i guadagni maturati vengono automaticamente reinvestiti (“capitalizzati”) e possono quindi generare nuovi guadagni, dando luogo a una crescita esponenziale dell’investimento. Un effetto moltiplicatore, insomma, più forte ogni anno che passa. Questo meccanismo è particolarmente vantaggioso per i giovani, poiché investire presto permette di sfruttare il potere del tempo. Più a lungo il denaro rimane investito, maggiore sarà la potenziale crescita del montante investito, creando un effetto virtuoso nel lungo termine.

 

Giovani e investimenti: il ruolo della consulenza

I dati del Rapporto Assogestioni-Censis evidenziano l’urgenza di una consulenza rivolta ai giovani, capace di ispirare in loro una visione positiva sul futuro e sull’utilità del risparmio e degli investimenti.

Del resto, solo una consulenza professionale è in grado di illustrare – anche e specialmente ai più giovani – tutte le possibilità per iniziare a investire e valorizzare i propri risparmi in un’ottica di lungo termine, partendo da somme anche di importo contenuto.

 

 

 

 

1https://www.consob.it/web/area-pubblica/abs-rf/-/asset_publisher/Ir0V5xvz7Z8K/content/report-famiglie-2024/11973

2 Fonte: ISTAT Rapporto 2024

3Fonte: Rapporto KPMG AIPB 2024