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Nuova Pac, Ue e Italia puntano forte sul biologico

Per centrare gli obiettivi del Green Deal l’Unione europea e l’Italia hanno deciso di stanziare ingenti risorse per sostenere e sviluppare ulteriormente l’agricoltura biologica.
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Con il 19% del totale, il nostro Paese è primo in Europa per percentuale di superficie agricola coltivata con il metodo biologico. Raggiungere il 25% entro il 2030, come chiesto dall’Ue, non dovrebbe essere un problema, anche grazie ai 2,1 miliardi di euro che il Piano strategico nazionale per la Pac 2023-2027 mette a disposizione degli imprenditori agricoli per mantenere le coltivazioni biologiche o convertire ulteriori ettari. I fondi servono a compensare le minori rese o i maggiori costi sostenuti dai produttori e quindi i minori guadagni.  
 
Per accedere ai contributi le aziende agricole devono partecipare ai bandi regionali dell’Intervento SRA29 (“Pagamento al fine di adottare e mantenere pratiche e metodi di produzione biologica”) dei Complementi di sviluppo rurale (gli ex Psr), attivato da tutte le Regioni e dalle due Province autonome di Trento e Bolzano.  
L’intervento prevede un pagamento annuale a ettaro a favore degli agricoltori che si impegnano a convertire e a mantenere le superfici coltivate ad agricoltura biologica. L’impegno ha una durata minima di cinque anni, calcolati dal primo gennaio al 31 dicembre di ogni anno. In questo periodo le aziende agricole devono rispettare anche le norme previste per l’etichettatura dei prodotti biologici e mantenere il possesso dei terreni o un diritto reale di godimento (affitto o comodato d’uso gratuito). Per rendere ancora più incisive le azioni ambientali previste dall’intervento, Regioni e Province autonome possono rafforzare gli impegni previsti dal sostegno all’agricoltura biologica con quelli di alcuni interventi agro-climatico-ambientali del Psp 2023-2027. 
 
La Regione che ha stanziato più fondi per l’Intervento SRA29 è la Sicilia con450 milioni di euro, seguita dalla Puglia con 275 e dalla Toscana con 204. Seguono l’Emilia-Romagna con 188 milioni, la Calabria con 180 e la Campania con poco più di 160. Questa classifica rispecchia quasi del tutto quella delle regioni che a oggi vantano il maggior numero di ettari coltivati in biologico. In testa c’è la Sicilia con 387.202, seguono Puglia con 320.829, Toscana con 229.070, quindi Calabria (193.616), Emilia-Romagna (193.361). Al sesto posto, il Lazio con 173.950 ettari destinati a coltivazioni biologiche.  
Guardando alle coltivazioni, la superficie più estesa di vigneti biologici è in Sicilia (37.650 ha), seguono Toscana (22.820 ha) e Puglia (19.372 ha). Per quanto riguarda i cereali in testa la Puglia con 63.463 ettari dedicati, seguita da Sicilia con 50.680 e Basilicata con 42.143. Puglia prima anche per gli ortaggi (12.650 ha) e olivo (88.652), Sicilia al top per gli agrumi bio (20.921 ha). 


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