VERTICAL FARM: UN’INNOVAZIONE CONSAPEVOLE
Raccogliere insalata? Fino a qualche anno fa avremmo pensato esclusivamente ad un grande campo. Il campo è ancora il visual principale, ma non l’unico: c’è anche chi si reca a lavoro in camice bianco e cuffia entrando in una ex fabbrica o in un grande magazzino riconvertito, per portare il raccolto del giorno sulle nostre tavole il giorno successivo.
LE VERTICAL FARM SONO REALTÁ
La vertical farm, o fattoria verticale se vogliamo tradurre in italiano il termine, è un concetto moderno di agricoltura in cui le colture vengono messe in strati sviluppati in verticale e impilati tra loro. Le tipologie sono differenti grazie a diverse tecniche di realizzazione; alcune, ad esempio, sfruttano l'agricoltura in ambiente controllato, ossia utilizzano una tecnologia che va a produrre cibo in condizioni di coltura ottimali per ciascuna pianta.
I PRINCIPALI BENEFICI
I plus sono molti e interessanti come quello di impiegare un'area di territorio di dimensioni inferiori alle classiche coltivazioni agricole, con un minor sfruttamento del suolo. Basti pensare che in campo aperto, in un metro quadrato si producono circa 4 kg di lattuga all’anno, che salgono a circa 40 kg in serra e tra gli 80 e i 120 kg in vertical farm.
Permettono di recuperare edifici e fabbriche dismesse, nelle aree urbane e peri-urbane, che rappresentano l’involucro esterno dove ospitare l’ambiente di coltivazione.
La richiesta di un minor spazio porta anche ad una logistica più vicina ai grandi centri urbani, se non all’interno, quindi una maggiore vicinanza ai consumatori finali e un taglio dei costi e delle emissioni dovute ai trasporti.
Vi sono inoltre benefici dovuti ad un minor consumo idrico che, come abbiamo visto in questo periodo, è e sarà sempre di più un punto di attenzione per il settore agroalimentare; un esempio concreto: in una vertical farm basta 1 l d’acqua per produrre 1 kg di lattuga, contro i 20 l in serra e i 250 l in campo aperto.
E in più l’ambiente controllato permette di ridurre o annullare l’utilizzo dei pesticidi, con un più ampio consenso finale da parte dei consumatori sempre più attenti ad un’alimentazione sana.
COSA SERVE PER IL LORO SVILUPPO
Il grande scoglio per trasformare le vertical farm da aziende di nicchia ad imprese diffuse sul territorio, è l’ingente consumo di energia elettrica di cui necessitano, con problematiche relative ai costi collegati e all’impatto ambientale che ne deriva. In una vertical farm le luci devono stare accese 12-18 ore al giorno per 365 giorni l'anno e bisogna alimentare anche gli impianti di climatizzazione e d'irrigazione. Una fattoria di 500 m2 supera i 200 kW di potenza istantanea necessaria, pari a quella per alimentare 100 appartamenti.
È importante, o forse è meglio dire indispensabile, che queste nuove fattorie siano energicamente indipendenti con utilizzo di energia derivante da fonti rinnovabili, sia per non gravare sul bilancio aziendale di eccessivi costi di gestione ordinaria derivanti dall’approvvigionamento di energia elettrica, sia per limitare il più possibile l'impatto ambientale delle stesse.
Grazie al PNRR le aziende agricole esistenti o i giovani agricoltori che vogliono entrare nel mercato delle vertical farm possono progettare queste “fattorie innovative” con impianti energicamente sostenibili in grado di superare gli ostacoli descritti.
In particolare, con il bando del parco agrisolare, sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro del PNRR per sostenere le spese di installazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo con contributi a fondo perduto per circa un 50% della spesa.
Crédit Agricole affianca i propri clienti interessati ad accedere alla contribuzione prevista dal bando agrisolare attraverso un accordo con Warrant Hub, che offre alle aziende consulenza e assistenza personalizzata durante tutto l'iter per l’ottenimento, il mantenimento e la supervisione dell’agevolazione.
I nostri Gestori del settore Agri-Agro saranno in grado, inoltre, di fornire un servizio di consulenza agricola dedicata e personalizzata e consigliare in merito a finanziamenti per l’agricoltura, nel caso ci fosse l’esigenza di finanziare la parte del progetto non coperta dal contributo.
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