Cerca tra le domande più frequenti
Previdenza Complementare
Previdenza Complementare
Con il termine di previdenza complementare si indica una forma pensionistica aggiuntiva a quella obbligatoria. In pratica essa indica una forma di risparmio - fiscalmente agevolata - finalizzata a costituire una pensione che va a integrare quella che gli istituti previdenziali obbligatori (INPS, INPDAP) erogheranno al momento della cessazione dell'attività lavorativa per raggiunti limiti di età o di anzianità.
Il meccanismo di funzionamento di un fondo pensione è relativamente semplice. Periodicamente l'aderente versa al fondo dei contributi che sono accreditati sulla sua posizione individuale e investiti in strumenti finanziari (azioni, obbligazioni e OICR). Tempo per tempo, quindi, l'aderente vedrà crescere la propria posizione pensionistica per effetto dei nuovi versamenti e per l'accumulo dei rendimenti che vanno ad aumentare il patrimonio complessivo. Questo meccanismo è tecnicamente definito come sistema a contribuzione definita (sono stabiliti soltanto i contributi e non le prestazioni) e a capitalizzazione individuale (ogni aderente ha una sua posizione individuale distinta da tutti gli altri aderenti al fondo). Al momento del pensionamento il lavoratore riceverà una pensione che sarà determinata sulla base del capitale finale maturato e della sua età (può richiedere la liquidazione del maturato sotto forma di capitale, entro il limite massimo del 50%).
L'adesione ad un fondo pensione aperto risponde alla necessità di costruirsi una pensione aggiuntiva a quella erogata dagli enti di previdenza pubblici (INPS, INPDAP). Questa esigenza nasce da diverse considerazioni. Fra le tante ne elenchiamo alcune: il notevole aumento della vita media, la prospettiva di ulteriori riduzioni delle prestazioni del sistema previdenziale pubblico, le profonde trasformazioni nelle aspettative dei singoli per una migliore qualità della vita durante la vecchiaia. Si deve aggiungere, inoltre, che - come vedremo in seguito - i versamenti ad un fondo pensione sono deducibili dal reddito complessivo e pertanto vi è anche una convenienza immediata (agevolazioni fiscali) a aderire al fondo pensione.
L’anticipazione si può richiedere per gravissimi problemi di salute, compresi quelli del coniuge e dei figli, in qualsiasi momento fino al 75% del totale della posizione accumulata. Inoltre, dopo 8 anni di iscrizione alla previdenza complementare si può chiedere il 75% della posizione accumulata per acquisto/ristrutturazione della prima casa per sé e per i figli e il 30% per altre esigenze.
L’anticipazione si può richiedere per gravissimi problemi di salute, compresi quelli del coniuge e dei figli, in qualsiasi momento fino al 75% del totale della posizione accumulata. Inoltre, dopo 8 anni di iscrizione alla previdenza complementare si può chiedere il 75% della posizione accumulata per acquisto/ristrutturazione della prima casa per sé e per i figli e il 30% per altre esigenze.
Si può riscattare il 50% della posizione maturata.
Sotto forma di capitale si potrà ricevere il 50% del montante accumulato e il resto come rendita vitalizia. Nel caso in cui la rendita annua, derivante dalla conversione di almeno il 70% del montante finale risulterà inferiore alla metà dell’assegno sociale, l’intera somma sarà liquidata sotto forma di capitale.
Al raggiungimento dei requisiti di pensione di vecchiaia o anticipata richiesti dal regime di previdenza obbligatoria di appartenenza e con almeno cinque anni di partecipazione al fondo.
Il conferimento del TFR pregresso (non depositato presso il Fondo Tesoreria Inps) è possibile solo attraverso un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro che acconsente al versamento delle quote al fondo pensione. Il versamento è effettuato dall'azienda al fondo pensione, precisando il periodo di maturazione in azienda, in neutralità di imposta.