Domanda credito CREA e RETE RURALE
La completa e sempre affidabile indagine annuale CREA1 sul mercato fondiario offre importanti spunti di riflessione anche in riferimento all’accesso al credito da parte delle aziende agricole.
In particolare sono evidenziate tre rilevanti tendenze riprese dall’Osservatorio sul credito della Rete Rurale Nazionale2 e fatte proprie dall’indagine CREA.
Emerge una minima propensione all’indebitamento bancario dovuto a tre particolari motivazioni: la richiesta di garanzie fideiussorie, il costo elevato del finanziamento e i lunghi tempi di istruttoria delle pratiche di affidamento.
Si tratta quindi di tre cause circoscritte che meritano un approfondimento.
La normativa civilistica e fiscale, nonché le leggi speciali di settore sanciscono la promiscuità del patrimonio delle aziende agricole costituite come ditte individuali e società semplici. Il conduttore individuale e i soci della società semplice condividono il proprio patrimonio personale con quello aziendale, senza soluzione di continuità.
In tale scenario avere una fideiussione dello stesso conduttore o dei soci potrebbe apparire più che inadeguato, inutile.
Tuttavia le Banche, interpretando in modo ancora più cauto la mitigazione del rischio chiedono spesso una fideiussione omnibus a carico degli affidati. La motivazione in questo caso è quella della immediata escussione a fronte di un impegno diretto, in caso di default.
Altro caso quella della richiesta di fideiussione da parte di altri datori; in questo caso più che una opportunità di sfruttare una maggiore snellezza nel processo di escussione si prevede di presidiare con maggior accuratezza il rischio complessivo.
In tale ambito non si può certo contestare che le richieste siano eccessive, infatti è prescritto dalle norme che le Banche mettano in campo tutte le tecnicalità necessarie a presidiare il rischio di credito.
Le fideiussioni non hanno costi espliciti a carico dei datori, pertanto, qualora sia necessario sostenere il merito creditizio con una garanzia diretta, risulta legittima ogni richiesta. Altrettanto, non si riscontrano problematiche gestionali né di onere finanziario.
A seguito di tali considerazioni si rileva che considerare la richiesta di fideiussioni motivo ostativo per la concessione del credito è marginalmente sostenibile.
È comprensibile come possa essere interpretato come fattore di complicazione, ma è altrettanto vero che ci sono regole rigide per il presidio del rischio, posto che ovviamente ci sia il rispetto della coerenza di fondo prescritta dalle norme.
Il tema del costo dei finanziamenti è ampio e complesso.
In prima approssimazione tuttavia riguarda più una dimensione di percepito che una dimensione reale, è noto infatti come da un decennio a questa parte il tasso di sconto sia inesorabilmente in declino.
Solo un esempio è chiarificatore. Ad oggi il parametro Euribor3 a 3 mesi è negativo, - 0,55%, come sono negativi anche gli stessi indici a 1 mese e 6 mesi (-0,53% e -0,56%), nonché risulta negativo anche l’IRS4 a 10 anni, parametro spesso utilizzato per proporre un tasso fisso a medio temine (-0,22%).
Pertanto senza andare a ripercorrere la genesi e la successiva condotta dei tassi di riferimento negli ultimi anni si evidenzia subito come una stagione come questa presenta caratteristiche particolari per il costo del denaro.
Mai così conveniente è stato indebitarsi. Anche in questo caso vanno posti tutti i distinguo del caso in relazione al merito creditizio, ma è innegabile che il costo attuale è molto più conveniente rispetto al passato.
Certamente va considerata anche l’inefficacia dell’inflazione, che in temi ormai dimenticati compensava la dinamica dei tessi elevati, tuttavia è indubbio che a breve e medio termine il denaro abbia un costo assolutamente sostenibile per imprenditori agricoli con merito creditizio efficiente.
La durata dell’istruttoria e i conseguenti mal gestiti tempi per la concessione rappresentano invece un vero e proprio fattore ostativo. Siamo in presenza, e questo è un male strutturale, di poca attenzione nei confronti del mondo agricolo, da parte di Istituti impegnati in altri settori. Non tutte le Banche, ma una buona parte sconta la mancanza di professionalità interna per l’interpretazione e la gestione dei dati contabili delle aziende in regime naurale agricolo.La scarsa conoscenza si riverbera poi in tempi di istruttoria non adeguati, a volte troppo lunghi.
Ci sono margini di incertezza che non favoriscono il dialogo fra Banche e controparti agricole, contribuendo purtroppo a rendere più difficile l’accesso al credito. E’ un dato di fatto messo in evidenza anche dagli studi ISMEA (Osservatorio periodico sul credito ISMEA5)
In conclusione, pertanto, mentre le prime due motivazioni appaiono meno pertinenti di quanto prospettato, figli di sensazioni più che di problematiche oggettive, la terza risulta invece centrata e costante negli ultimi anni. Malgrado ci siano maggiori risorse a disposizione, i tassi siano bassi e le forme tecniche abbondantemente rispondenti alle esigenze, è necessario continuare a lavorare sulla valutazione del merito creditizio, investendo sula condivisione di parametri maggiormente appropriati e formazione delle risorse veramente efficace.
1 www.crea.gov.it Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria.
2 www.reterurale.it Rete Rurale Nazionale.
3L'Euribor (Euro Inter Bank Offered Rate)è il tasso interbancario di riferimento comunicato giornalmente dalla European Money Markets Institute.
4 L’IRS (Interest Rate Swap) è il valore di riferimentodel tasso d'interesse applicato ad un mutuo a tasso fisso, rilevatoper anni di durata.
5 www.ismea.it Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare.