Il digitale conquista terreno nell'agroindustria
Lavorazioni del terreno precise al centimetro grazie alla guida satellitare. Concimazioni e trattamenti fitosanitari eseguiti con la giusta dose, dove e quando serve, grazie alle mappe di prescrizione e ai sistemi di supporto alle decisioni. Raccolte, soprattutto per i cereali, fatte con mietitrebbie dotate di sensori capaci di immagazzinare dati utili per disegnare mappe di resa che serviranno a impostare le dosi di nutrienti da apportare l’anno successivo. E poi sonde e centraline meteo, grazie alle quali si può monitorare in tempo reale lo stato di umidità del terreno e stabilire se, quando e quanta acqua somministrare.
Sono i principali strumenti di precisione oggi utilizzati in agricoltura, in particolare per le colture estensive e la frutticoltura, capaci di ottimizzare l’utilizzo dei mezzi tecnici, ridurre il consumo di carburante e delle risorse idriche, limitare l’usura delle macchine, aumentare le rese e la qualità dei raccolti, diminuire i costi e anche l’impatto ambientale dei cicli colturali. Un aspetto, quest’ultimo, sempre più importante per la moderna agricoltura, impegnata a centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti e dell’utilizzo di agrofarmaci fissati dall’Unione europea con il “Green Deal”.
Stando agli ultimi dati dell’osservatorio “Smart Agrifood” del Politecnico di Milano, lo scorso anno il mercato dell’agricoltura 4.0 in Italia ha superato i due miliardi di euro (2,1), registrando una crescita del 31% rispetto al 2021. In dodici mesi è aumentata anche la superficie coltivata con la precision farming: dal 6% all’8%. Il 65% del valore del mercato è composto da macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature. In forte crescita (+15%), anche i dispositivi di monitoraggio da remoto di coltivazioni, terreni e infrastrutture. Basta confrontare le percentuali di crescita del fatturato e delle superfici coltivate, per capire come una fetta rilevante degli investimenti del 2022 sia stata fatta da aziende agricole che avevano già confidenza con l’agricoltura di precisione e stanno proseguendo il percorso di implementazione acquistando nuove soluzioni o servizi.
Sempre secondo l’indagine annuale dell’Osservatorio Smart agrifood, tra i fabbisogni più soddisfatti dai dispositivi di agricoltura 4.0, spiccano quelli legati all’efficienza, con la riduzione dell’impiego dei principali input produttivi. Oltre la metà delle quasi mille imprese intervistate utilizza più di una soluzione. In media, vengono adottati tre sistemi per azienda, dato in aumento del 21% rispetto al 2021. Per quanto riguarda l’industria di trasformazione, l’indagine indica come l’82% delle imprese abbia utilizzato o sperimentato almeno una soluzione digitale nel 2022. Di queste, quasi la metà ne ha implementate quattro o più in contemporanea. Senza considerare i software gestionali aziendali: ai primi posti tra i sistemi più utilizzati ci sono quelli basati su tecnologia cloud computing (58%), i Qr Code (56%), quelli abilitati da tecnologia mobile come le app per tablet e smartphone per il monitoraggio del percorso dei mezzi, per il controllo della catena del freddo e della qualità dei prodotti finali (45%).
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