Le commodities, alleate speciali per diversificare il portafoglio | Crédit AgricoleLe commodities, alleate speciali per diversificare il portafoglio | Crédit AgricoleLe commodities, alleate speciali per diversificare il portafoglio | Crédit Agricole
Trend d'investimento

Le commodities, alleate speciali per diversificare il portafoglio

Le materie prime sono diventate oggi una vera e propria asset class destinata agli investimenti e accessibile anche ai piccoli risparmiatori.
investimentorisparmioconsulenza

Una delle decisioni principali che il risparmiatore si trova ad affrontare nel momento in cui si appresta a investire i suoi risparmi riguarda la scelta degli strumenti finanziari. Spesso l’investitore fai-da-te e poco esperto conosce solo due macrocategorie: le azioni e le obbligazioni. Eppure esistono altri strumenti molto interessanti e utili per diversificare i propri investimenti. Per esempio, le commodities. Scopriamo di più.


Commodities, alla base delle nostre abitudini

“Commodities” è il termine inglese per indicare le materie prime, i materiali di base che, dopo essere stati lavorati, si trasformano in beni di consumo. Si tratta di un gruppo molto eterogeneo di beni, con destinazioni d’uso, specificità e qualità diverse, differenti capacità di stoccaggio e intensità di rinnovabilità. Comprendono beni agricoli (come mais, soia, cacao e caffè), bestiame, metalli preziosi (per esempio oro e argento), materiali di base ed energia (e qui abbiamo, per esempio, il petrolio e il gas naturale).

In quanto punto di partenza per la realizzazione di beni e articoli di uso quotidiano, le materie prime sono essenziali per la soddisfazione dei bisogni umani. Tuttavia, al contrario dei prodotti lavorati, non si prestano a una differenziazione: il frumento venduto da X è uguale a quello venduto da Y, e lo stesso vale per il caffè o per l’oro. Tant’è vero che il prezzo viene per lo più fissato dal mercato.


La delicata questione del prezzo

La variazione dei prezzi delle materie prime ha ovviamente un impatto significativo sui prodotti finiti di cui sono alla base. Non solo: può anche diffondersi ad altri settori. Qualche esempio? Il prezzo delle materie prime agricole, che influenza l’intera industria agroalimentare o il prezzo dell’energia (gas, petrolio e via dicendo), il quale a sua volta ha impatti significativi sull’intera economia.

Per questo le commodities rappresentano una classe di attivo strategica, spesso utilizzata anche a fini speculativi. Tipico esempio di operazione speculativa è la vendita allo scoperto: qui l’opportunità di guadagno è legata alla previsione di un prezzo non in salita – si compra a 1 e ci si aspetta che la quotazione aumenti, così da poter rivendere a 3 – ma in calo. Come forse si potrà intuire, non è un’operazione per molti. Anzi: si consiglia di evitare se non si è super professionisti.


Perché investire nelle materie prime?

Essenzialmente, si possono individuare due ragioni principali per includerle in un portafoglio globale.

1. Diversificazione del rischio 

Per diversificare il proprio portafoglio, in modo da ridurne il rischio complessivo, è importante che gli investimenti non si muovano tutti nella stessa direzione. Qui le commodities potrebbero essere d’aiuto: alcune di esse si muovono indipendentemente dall’andamento dei mercati azionari o obbligazionari, quindi non è detto che, se i mercati azionari scendono, anche le commodities in portafoglio registrino ribassi della stessa entità. Tra l’altro, anche nello stesso universo delle materie prime si riscontrano movimenti di prezzo “decorrelati” tra loro, una caratteristica interessante in ottica di diversificazione del rischio.

2. Protezione degli investimenti

Storicamente alcune materie prime hanno rappresentato un porto sicuro per gli investimenti in tempi di incertezza economica o di turbolenza di mercato. Questo perché, al verificarsi di shock estremi sui mercati, talune commodities tendono a mantenere inalterato il loro valore: un esempio su tutti è l’oro, considerato il “bene rifugio” per eccellenza. Qui però non si può fare di tutta l’erba un fascio: per alcune commodities, come quelle agricole e il petrolio, il prezzo è influenzato infatti dai flussi di domanda e offerta e bisogna essere estremamente cauti nel parlare di “bene rifugio”. 

Occorre infine ricordare che questa classe di attivo presenta un elevato potenziale di volatilità, che potrebbe comportare anche perdite importanti. Per questo occorre cautela, professionalità e prudenza nell’approcciare questi strumenti di investimento.


Come investire?

Il mercato delle materie prime si è evoluto nel tempo. Se in passato la contrattazione era fisica – nel senso che si scambiavano i beni veri e propri – oggi è possibile negoziare in Borsa un’ampia gamma di prodotti agricoli, metalli e prodotti energetici. Operazione non facile per un investitore privato e che richiede conoscenze tecniche sui mercati finanziari piuttosto approfondite.

Negli ultimi anni, l’investimento in commodities ha aperto le porte anche ai piccoli risparmiatori, che oggi possono contare su prodotti specializzati, come fondi di investimento o ETF, con tagli minimi accessibili e buona liquidità. Inoltre, sul mercato sono disponibili fondi di investimento ampiamente diversificati che investono sulle risorse globali o che, in chiave tattica, utilizzano le materie prime (in primis l’oro) come potenziale copertura del portafoglio complessivo.

Cosa fare allora? Indubbiamente quella delle commodities è una asset class dalle caratteristiche molto specifiche. Per essere adeguatamente informati su rischi, sulle opportunità e sugli strumenti disponibili sul mercato è sempre consigliabile farsi guidare dal consulente finanziario di riferimento, il quale può aiutare l’investitore a scegliere il prodotto più adatto al suo profilo.