Ripristino della natura

Con 329 sì, 275 no e 24 astenuti, nelle scorse settimane il Parlamento europeo ha approvato il risultato del trilogo con il Consiglio e la Commissione sulla proposta di Regolamento riguardante il ripristino della natura (Nature Restoration Law).

La norma prevede che i Paesi dell’Unione ripristinino almeno il 30% degli habitat naturali (foreste, praterie e zone umide, fiumi, laghi e coralli) in cattive condizioni (lo sono oltre l’80% del totale), entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. Questo per contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorare la sicurezza alimentare.
 
Un Regolamento che interessa da vicino il settore primario, già alle prese con le norme ambientali della Pac 2023-2027. Il testo prevede la possibilità di sospendere temporaneamente le disposizioni sugli ecosistemi agricoli in circostanze eccezionali, anche se per ora non entra nel merito. In linea con la posizione del Parlamento, fino al 2030 la priorità andrà accordata alle zone Natura 2000. I Paesi dell’Ue dovranno garantire che le zone ripristinate non tornino a deteriorarsi in modo significativo. Inoltre, dovranno adottare piani nazionali di ripristino che indichino nel dettaglio in che modo intendono raggiungere gli obiettivi.
 
Per migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli, i 27 dovranno registrare progressi in due di questi tre indicatori: indice delle farfalle comuni; percentuale di superficie agricola con elementi caratteristici del paesaggio con elevata biodiversità; stock di carbonio organico nei terreni coltivati. Dovranno anche adottare misure per migliorare l’indice dell’avifauna comune, dato che gli uccelli sono un buon indicatore dello stato di salute generale della biodiversità.
 
Poiché le torbiere sono una delle soluzioni più economiche per ridurre le emissioni nel settore agricolo, i Paesi dell’Ue dovranno ripristinare almeno il 30% delle torbiere drenate entro il 2030 (almeno un quarto dovrà essere riumidificato), il 40% entro il 2040 e il 50% entro il 2050 (con almeno un terzo riumidificato). La riumidificazione continuerà a essere volontaria per agricoltori e proprietari terrieri privati.
 
Come richiesto dal Parlamento, la legge sul ripristino della natura prevede un freno d’emergenza che, in circostanze eccezionali, consentirà di sospendere gli obiettivi relativi agli ecosistemi agricoli qualora questi obiettivi riducano la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell’Ue. Una volta approvato anche dal Consiglio, il Regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.

 

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