Lago alpino
- Autore
- Paolo Punzo
- Data
- 1935
- Tecnica e supporto
- Olio su compensato
- Dimensioni
- 99,5 x 123 cm
- Collezione
- Creval
- Ubicazione
- Sondrio
Dalla metà degli anni ‘40 del ‘900 cominciano i lunghi soggiorni alpini di Paolo Punzo (1906 - 1979),, pittore di origine bergamasca ma “naturalizzato” valtellinese: in Valfurva, ai piedi della parete nord del Pizzo Tresero in una vecchia stalla trasformata in “la baita del pittore”, e ancora in Valmalenco nell’antica casina di caccia sulle rive del Lago Palù, o a Chiareggio, al cospetto dell’amatissimo Monte Disgrazia.
In una concezione per nulla svilente della pittura come souvenir (inteso nel senso letterale del termine, ovvero “ricordo”), Punzo produce dipinti per una clientela cittadina e imborghesita che desidera rievocare, tra le pareti domestiche, l’emozione degli orizzonti delle proprie vacanze estive e invernali: quasi dei trompe-l'œil novecenteschi appesi alla parete e spalancati su panorami di montagne dai ben noti profili.
Probabilmente autodidatta, il suo fare pittura appare ancora radicato al modus operandi del naturalismo lombardo, dove il panorama diventa caratteristico e non meramente descrittivo, in quanto già prefigurato in partenza dalla mente del pittore, e condotto a compimento attraverso inquadrature e luci specifiche e caratterizzanti. Anche la cocciuta e anacronistica convinzione che per fare della buona pittura occorra necessariamente lavorare “en plein air” porta a collocare Punzo, per certi versi, tra i pittori del secolo precedente.
Focus sull'opera
La raffigurazione del laghetto alpino, caratterizzato da un pigmento materico e lacunoso, si qualifica in senso più astratto: il supporto in compensato emerge alla vista tra un blocco cromatico e l’altro, frammentando la visione d’insieme a favore del puro godimento cromatico e tattile della superficie pittorica.