“Agri più solare” con i contributi a fondo perduto per l’agricoltura
Il primo passo per il tanto atteso “Parco Agrisolare” del PNRR è stato fatto.
In attesa che nei prossimi mesi venga pubblicato il bando, sono state diffuse dal MIPAAF le direttive necessarie per valutare la fattibilità del progetto e capire chi può richiedere parte di questi contributi a fondo perduto pensati e destinati a buona parte delle aziende che operano nel settore agricolo.
Sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi europei messi a disposizione per l’agricoltura con l’obiettivo di rendere più green le aziende, andando a ridurre la dipendenza energetica da fonti esterne.
Vediamo ora se e come le aziende possono farne richiesta.
A cosa sono destinati i contributi?
All’installazione di impianti fotovoltaici su edifici ad uso produttivo, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp. Il contributo potrà coprire anche i costi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture con la rimozione di eternit e amianto sui tetti.
Nello specifico saranno agevolate le spese relative a:
• progettazione e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi
• demolizione e ricostruzione delle coperture
• installazione di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole
• direzione lavori
• costi di connessione alla rete
• rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti
• realizzazione dell’isolamento termico dei tetti
• realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto
Con un paio di limitazioni: non è possibile sfruttare il suolo e le opere devono essere svolte esclusivamente sui tetti dei fabbricati strumentali all’attività.
Chi può usufruirne?
Possono farne richiesta:
- imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria
- imprese agroindustriali (i codici ATECO saranno specificati nel bando)
- cooperative agricole
Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a 7.000 €.
A quanto ammonta il contributo?
Si può accedere a un contributo a fondo perduto dal 40% al 50% in base alla regione in cui è ubicata l’azienda. Ed in più, i giovani agricoltori, le aziende ubicate in zone soggette a vincoli naturali o le piccole imprese possono beneficiare di una maggiorazione del 20%.
Qual è la spesa massima?
Per ciascun beneficiario, la spesa massima ammissibile è pari a 1.000.000 €, IVA esclusa, mentre la spesa massima per singolo progetto è pari a 750.000 €, IVA esclusa.
Entro quando presentare la domanda?
La data di avvio per la presentazione delle domande sarà contenuta nel Bando che sarà emanato a breve, dopo l’autorizzazione da parte della Commissione europea del regime di aiuto specifico per questo investimento.
La parola d’ordine è quindi tempestività: è importante sin d’ora iniziare ad attivarsi, richiedere uno studio di fattibilità per valutare le tipologie di intervento e decidere come finanziare la parte del progetto non coperta dal contributo.
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