Comprare e tenere: viaggio nella strategia buy & hold

Se chiedessimo a dieci persone “cosa vuol dire investire?”, probabilmente solo una citerebbe il buy & hold. Questa strategia, in realtà, è particolarmente congeniale al piccolo risparmiatore: vediamo di cosa si tratta

Quale alternativa ha un piccolo/medio risparmiatore per massimizzare i rendimenti potenziali minimizzando i rischi? Facile: buy & hold, ovvero compra e tieni. No, non è una boutade: è una strategia d’investimento di medio/lungo termine: l’esatto contrario del comprare e vendere in poche ore in maniera opportunistica e spesso – per chi ha poca dimestichezza in questa attività – frettolosa e assai poco conveniente.


Pazienza prima di tutto

Molteplici studi hanno dimostrato che gli investimenti nel lungo periodo offrono elevate potenzialità di rendimento e che la vendita frettolosa legata a movimenti di breve periodo del mercato non porta risultati positivi. Dice un proverbio cinese: “se mantieni la calma in un momento d’ira risparmierai cento giorni di dolore”.

Da molto tempo, le società di gestione del risparmio hanno arricchito la propria offerta con fondi obbligazionari che adottano, in un orizzonte temporale predefinito (tipicamente cinque anni), la strategia di investimento buy&hold.


Come funzionano i fondi buy & hold obbligazionari?

Un fondo obbligazionario buy & hold replica il profilo di una obbligazione, ovvero mira a rimborsare alla scadenza il capitale investito distribuendo nel corso della vita una cedola, spesso predefinita nell’ammontare. L’obiettivo della strategia non è “sfidare i mercati” ma conseguire un rendimento potenziale, a fronte di un ragionevole grado di rischio, e mantenere l’investimento fino alla sua naturale scadenza, per non esporsi alle possibili fluttuazioni dei prezzi.

Ma allora perché scegliere un fondo e non acquistare più semplicemente e in modalità “fai-da-te” titoli obbligazionari? Un fondo buy & hold obbligazionario, oltre al vantaggio implicito della strategia indicata, offre numerosi punti di forza aggiuntivi. Vediamoli nel dettaglio.

  • Prima di tutto, nel fondo il principio della diversificazione trova piena applicazione. Il gestore non punta su un singolo titolo, ma su una molteplicità di titoli, selezionando quelli più coerenti con l’orizzonte temporale e gli obiettivi di investimento in termini di allocazione geografica, tipologia di emittente (es. governativi o corporate), valuta, e via dicendo. Così facendo, oltre a minimizzare il rischio complessivo del portafoglio, grazie alla scelta di una pluralità di strumenti di investimento, mette insieme diverse fonti di reddito.
  • Non solo. Una volta costruito, il portafoglio è monitorato da professionisti che hanno comunque la possibilità di sostituire, con un’opportuna rotazione, singoli titoli se la qualità del credito deteriora o per una presa di profitto a favore del comparto. La regola dell’hold, insomma, vale, ma viene declinata in maniera ragionata e intelligente.
  • Inoltre, elemento non trascurabile, l’investimento in un fondo consente di accedere a titoli altrimenti fuori dalla portata di un investitore retail, dal momento che richiedono tagli minimi piuttosto consistenti. Uno sforzo impossibile per un investitore “fai-da-te”.
  • Infine, parliamo di redditività. Uno dei principali vantaggi di questa tipologia di fondi risiede nella distribuzione periodica di una cedola, spesso predefinita nell’ammontare, utile per far fronte alle proprie esigenze di cassa o a spese pianificate e ricorrenti, che “aggrega” quelle dei titoli in cui a sua volta il fondo ha investito.

Una possibile soluzione di investimento nell’attuale contesto sfidante

I dati pubblicati di recente, soprattutto quelli sul commercio e sull’attività manifatturiera, evidenziano un rallentamento simultaneo dell’economia in tutti i Paesi. L’orientamento di politica monetaria più conciliante (ovunque più paziente e flessibile), l’incertezza a livello geopolitico, le dispute commerciali e le tensioni sociali continueranno, con ogni probabilità, a innescare sul mercato episodi di impennata della volatilità.

Per un investitore obbligazionario, la strategia buy & hold può rappresentare una soluzione appropriata per affrontare questo contesto, sicuramente sfidante. Grazie alla definizione iniziale del rendimento a scadenza del portafoglio, sulla base delle attuali condizioni di mercato, il sottoscrittore “fissa” il rendimento complessivo del suo investimento, affidandosi a professionisti del settore in grado di diversificare opportunamente il portafoglio tra emittenti, settori e aree geografiche ad oggi più interessanti.

La morale qual è? Anche in un contesto di incertezza, se si hanno gli strumenti giusti, è possibile “bloccare” un rendimento interessante, beneficiare di un flusso cedolare e tenere sotto controllo i rischi grazie alla diversificazione e allo sguardo attento di professionisti pronti a indirizzare tempestivamente le scelte di portafoglio a fronte di eventi indesiderati.


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