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Investire nel 2023: un raggio di sole dopo la tempesta?

Come posizionarsi in questo inizio d’anno? La risalita dell’inflazione e dei tassi e il rallentamento dell’economia hanno offerto lo spunto per un “repricing” che, con la consulenza giusta, può diventare un’opportunità.
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Dopo un 2022 burrascoso, gli investitori osservano con nervosismo le tensioni geopolitiche, la crisi energetica europea e l’inflazione persistente. Ma le prospettive potrebbero migliorare con l’avvicinarsi di una svolta nella politica monetaria della Fed e con valutazioni di mercato più interessanti.

La domanda, quindi, è: come posizionarsi in questo inizio d’anno? E soprattutto: cosa possiamo ragionevolmente aspettarci dal 2023?

Rallentamento della crescita in vista

Al punto in cui siamo, è ragionevole aspettarsi che la crescita continui a rallentare, soprattutto nei mercati sviluppati, seppure con alcune divergenze.

 

Probabile anche un rallentamento, rispetto ai livelli attuali, dell’inflazione, destinata comunque a rimanere al di sopra degli obiettivi delle banche centrali, fissati al 2%.

 

Banche centrali che, dal canto loro, reagiranno in modo diverso, tenendo una linea più rigida e severa nelle aree sviluppate e restando invece più accomodanti nei mercati emergenti. A proposito di emergenti. Il quadro qui è variegato, sia in termini di inflazione sia a livello di politica monetaria: c’è frammentazione, insomma.

Vada come vada, occhio ai prezzi: la direzione che prenderanno i mercati durante l’anno dipenderà molto dalla loro evoluzione e, di riflesso, dalla strategia che a riguardo deciderà di adottare la Federal Reserve.

USA, Europa, Cina: prospettive a confronto

Per la Fed il tema dominante è e resterà l’inflazione, come testimoniato dall’aumento importante e costante dei tassi operato nel corso del 2022. Tuttavia, più la stretta monetaria si fa serrata, maggiore è il rischio di un peggioramento della crescita economica.

Non è quindi da escludere una svolta, specialmente se l’inflazione mostrerà segni di decelerazione. Insomma, siamo alle prese con il secondo ciclo di rialzi più ripido dagli anni Settanta, ma la sua conclusione potrebbe essere vicina. E il dollaro USA, che in un contesto di crescita globale in continuo rallentamento ha tratto vantaggio dal suo status di porto sicuro, potrebbe risentire del cambio di passo.

In Europa a dettare il passo sarà ancora il tema energia. Le divergenze che si riscontrano nel continente, e soprattutto nella zona euro, in termini di crescita e inflazione dipendono proprio dal diverso impatto della crisi energetica. Questa dispersione dei dati è destinata a complicare il lavoro alla Banca Centrale Europea e rappresenta un’enorme sfida.

Il mix tra bassa crescita ed elevata inflazione si diffonderà nei mercati emergenti. Con un’importante eccezione: la Cina, dove le previsioni sul PIL sono per un 4,5%, dal precedente 5,2%. Si tratta di un risultato notevolmente migliore rispetto ai deboli livelli di crescita del 2022 (3,2%) e si deve alla stabilizzazione del mercato immobiliare e a una graduale riapertura dell’economia


Prepararsi al nuovo anno: come investire nel 2023?

Data la decelerazione della crescita globale e il calo degli utili attesi nella prima metà del 2023, gli investitori dovrebbero mantenere un approccio difensivo, pronti ad adeguare il portafoglio nel corso dell’anno per sfruttare le opportunità di mercato che si presenteranno, man mano che le valutazioni diventeranno più interessanti.

I venti contrari dovrebbero attenuarsi nel secondo semestre del 2023, favorendo un miglioramento del ciclo economico e un aumento graduale degli asset rischiosi nei portafogli. Ma vediamo, in sintesi, i punti da tenere a mente:

  • Le obbligazioni sono tornate, con un focus sul credito di alta qualità, prestando però attenzione al mercato valutario in un mondo di politiche divergenti, nonché ai rischi di liquidità e alla leva finanziaria delle imprese.
  • Poiché le obbligazioni riacquisteranno la loro funzione di diversificazione dopo l’impennata dei rendimenti nel 2022, e considerati i rischi di recessione che si profilano per il prossimo anno, si prospetta un ritorno dell’allocazione di portafoglio 60-40.
  • Le azioni dovrebbero offrire buone opportunità nei prossimi mesi, quando si saranno riprezzate, con una preferenza per gli Stati Uniti e un orientamento verso i segmenti di qualità, Value e ad alto dividendo. Gli investitori dovrebbero aumentare gradualmente l’esposizione alle azioni europee e cinesi, cicliche e fortemente Value.
  • Il perdurare dell’inflazione implica una maggiore allocazione negli asset reali più resilienti, come le infrastrutture.
  • Anche se il debito privato ha iniziato a riprezzarsi, gode comunque di fondamentali solidi nella maggior parte dei casi. Il settore immobiliare può rappresentare un valido strumento di diversificazione.
     
  • Nel 2023 si accentueranno le differenze tra i diversi mercati emergenti. I Paesi con prospettive monetarie e di inflazione più favorevoli, come quelli dell’America Latina e dell’EMEA, sono interessanti. Un cambio di rotta nella politica monetaria della Fed più avanti nell’anno dovrebbe rendere più attraenti le azioni dei mercati emergenti

Attenzione all’energia e alla sostenibilità

Saranno gli altri due grandi temi non solo del 2023, ma degli anni a venire. Veri e propri Megatrend, se vogliamo.

La transizione energetica aprirà opportunità sia sul fronte azionario sia su quello delle obbligazioni green. Ma ci sarà spazio anche per Megatrend come sicurezza alimentare e infrastrutture, queste ultime un pilastro della transizione e dei riposizionamenti in ottica geopolitica.

Anche i temi sociali potrebbero tornare a essere importanti: il peggioramento del mercato del lavoro e l’inflazione persistentemente elevata, infatti, richiederanno una maggiore attenzione al benessere sociale. Soprattutto, nel 2023 sarà fondamentale l’impegno verso le zero emissioni nette. Anche gli investitori dovranno accelerare i loro sforzi in questo ambito.

Dare il proprio contributo senza rinunciare alle performance è possibile: basta saper scegliere. Lo si può fare affidandosi alla consulenza di un esperto, in grado di aiutarvi a mettere a fuoco al meglio questa fase di repricing e opportunità.