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Cultura finanziaria

Investire nel futuro dei figli: un impegno che inizia oggi

Gli italiani riescono a proiettarsi ancora nel futuro. E “futuro” significa “figli”. Ma per fare le cose per bene occorre pianificare. E iniziare a farlo subito.

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“Quali sono i principali obiettivi che ti spingono a risparmiare?” Alla domanda, gli italiani rispondono, nell’ordine: far fronte a spese impreviste; concedersi viaggi e svaghi; far fronte a spese mediche; garantire l’istruzione e il futuro figli. Questo, almeno, è quanto risulta dall’“Indagine sugli italiani e il risparmio”1 presentata dall’ACRI alla vigilia della Giornata Mondiale del Risparmio, lo scorso 31 ottobre 2024.

L’Indagine, relativamente recente, ci offre uno spunto di riflessione molto interessante: noi italiani siamo ancora in grado di proiettarci nel futuro, malgrado tutte le incertezze, come conferma anche il sesto Rapporto Assogestioni-Censis2. E di questo futuro fanno parte i nostri figli. Ma siamo davvero sicuri che sia sufficiente risparmiare, ossia accantonare una parte del nostro reddito?

 

Risparmiare è solo il primo passo

Mettere da parte una certa somma ogni mese rinunciando a spendere tutto subito è un’ottima abitudine. Ma, appunto, è solo il primo passo. Il successivo è far fruttare i risparmi, proteggendoli dall’effetto erosivo dell’inflazione. Il che è fondamentale, se consideriamo che l’arrivo dei figli comporta un impegno a lungo termine ed esigenze finanziarie crescenti nel tempo: dai primi anni, passando per le spese scolastiche (a cui si aggiungono quelle per le attività ricreative e altro), fino agli studi universitari e oltre.

Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il costo per mantenere un bambino nel suo primo anno di vita può variare da un minimo di 7.431,58€ a un massimo di 17.585,78€3. E se si estende l’analisi fino al compimento dei 18 anni, la spesa può raggiungere 176.000€4 (con picchi di oltre i 320.000€ per le famiglie con redditi più alti).

 

Quanto può costare l’università dei figli?

Raggiunta la maggiore età, poi, arrivano le spese per l’istruzione post-diploma. Ma quanto costa mantenere un figlio all’università? Molto dipende dalla scelta del percorso (ateneo pubblico o privato?), dal reddito famigliare, da eventuali borse di studio, dalla città nella quale si trova l’istituto e dalla distanza fra questa e il luogo di provenienza (si potrà frequentare spostandosi con i mezzi o la frequenza richiederà un trasferimento, con tanto di esborso per l’affitto, le utenze, la spesa settimanale e via dicendo?). In quest’ultimo caso, ai costi strettamente legati al percorso formativo bisognerà aggiungere quelli per il vitto e l’alloggio.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori5 la spesa media annuale per frequentare l’Università di Milano, una delle più costose tra quelle pubbliche, è di circa 3.800€ (3.360€ per le facoltà umanistiche e 4.200€ per quelle scientifiche), pari a circa 20.000€ per l’intero corso di cinque anni. Ma questa cifra può aumentare anche di molto, se la scelta ricade su un’università privata di prestigio, dove il costo del primo anno potrebbe superare i 15.000€6 Insomma, parliamo di cifre importanti, che possono rappresentare una sfida per molte famiglie, se non si affronta il futuro con un’attenta pianificazione finanziaria.

Investire per i figli: come?

Per evitare sorprese e difficoltà, è importante prepararsi con largo anticipo, iniziando fin da subito a mettere da parte un “tesoretto” per le future necessità dei nostri figli. Il primo elemento da considerare è l’orizzonte temporale, ossia quanto tempo manca al momento in cui il denaro verrà utilizzato: le scelte di investimento, infatti, dovrebbero essere strettamente collegate e coerenti con le effettive esigenze future.

Il tempo è un fattore cruciale per gli investimenti: più a lungo il denaro rimane investito, maggiore potrebbe essere la sua crescita in virtù del meccanismo della capitalizzazione composta. Con questo meccanismo, i guadagni maturati sono automaticamente reinvestiti potendo generare a loro volta generare ulteriori guadagni. Di conseguenza, iniziare a investire il prima possibile è vantaggioso, perché si dispone di più tempo e, potenzialmente, di maggiori opportunità per far crescere il capitale.

 

Facciamo un esempio concreto:

Supponiamo di investire, alla nascita di nostro figlio, 1.000 € e di far seguire a questo versamento iniziale un investimento mensile ricorrente di 100€, a un tasso d’interesse annuo del 5,00%.  Facendo qualche calcolo, con l’aiuto del simulatore messo a disposizione da Banca d’Italia, dopo 18 anni potremmo aver accumulato un capitale finale di oltre 35.000€7, una somma sufficiente per sostenere, ad esempio, le spese per un intero corso di studi in un’università pubblica.

 

 

Naturalmente si tratta di una simulazione e i rendimenti passati non sono garanzia di analoghi andamenti per il futuro, dipendono dalle condizioni del mercato, ma questo semplice esercizio teorico ci aiuta a capire proprio l’importanza di una pianificazione accurata8

 

Farsi affiancare dalla consulenza

Come sempre, il consiglio è di affidarsi a un consulente che possa ascoltare e comprendere i nostri bisogni e aiutarci a costruire un piano di investimento coerente con i nostri obiettivi. Senza dimenticare l’importanza della flessibilità: la vita è un percorso ricco di sorprese e imprevisti e il piano finanziario deve sapersi adattare ai possibili cambiamenti lungo il cammino.

1 Fonte: 24a edizione Indagine annuale Acri – Ipsos, www.acri.it/wp-content/uploads/2024/10/100GMR-24a-Indagine-Acri-Ipsos.pdf

2 Fonte: 6° Rapporto Assogestioni-Censis, www.assogestioni.it/articolo/sdr25-presentato-il-6deg-rapporto-assogestioni-censis

3 Fonte: Federconsumatori, https://www.federconsumatori.lombardia.it/comunicati_e_stampa/natalita-calano-ancora-le-nascite-in-italia/

4 Fonte: Quinto rapporto dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, 2020

5 Fonte: Federconsumatori, Rapporto Università 2024-2025 www.federconsumatori.it/wp-content/uploads/2025/01/rapporto-universita-2024-2025.pdf

6 Fonte: Università Bocconi www.unibocconi.it/it/entrare-bocconi/corsi-di-laurea-triennale-e-giurisprudenza/tasse-e-contributi

7 Fonte: Banca d’Italia, www.economiapertutti.bancaditalia.it/strumenti/calcolatori/calcolatore-dell-interesse/ .
Informazione fornita a solo scopo illustrativo, i rendimenti attesi dipendono dalle condizioni di mercato e non vi è garanzia di ottenere analoghi risultati per il futuro. I calcoli sono puramente indicativi. I risultati non tengono conto delle circostanze, anche personali, che possono influenzare la tua decisione, come i movimenti del tasso di interesse.

8 Investire comporta dei rischi. Il valore dell’investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del disinvestimento, l’investitore potrebbe ricevere un importo inferiore rispetto a quello originariamente investito. I potenziali investitori devono esaminare se la natura, le caratteristiche e i rischi dell’investimento sono appropriati alla loro situazione

Importante da sapere

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