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Italia: è il momento per investire?

Il nostro Paese ha superato l’inverno mettendo a segno dati macro e risultati delle aziende migliori del previsto. Poi c’è lo scudo anti-spread della BCE, che continua ad offrire una protezione contro movimenti eccessivi del mercato, e il PNRR, che rappresenta una grande opportunità nel medio-lungo termine.
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Il 2022 ha messo a dura prova i mercati e la pazienza di molti investitori: il conflitto in Ucraina, la crisi energetica, i rialzi dei prezzi e quelli dei tassi d’interesse hanno rappresentato sfide consistenti per le economie europee e, più in generale, globali.

Sfide che però al momento sembrano risolte o in via di risoluzione: l’inverno a cavallo tra il 2022 e il 2023 è andato oltre le più rosee aspettative in termini di prezzi energetici per l’Europa e per il nostro Paese, capaci di superare con tranquillità una situazione che poteva mettere a durissima prova le imprese e i cittadini.

Il nodo energia? Sciolto, per ora

L’economia italiana si è dimostrata solida nonostante la crisi energetica causata dal conflitto russo in Ucraina e la dipendenza dal gas di Mosca (via via ridotta) e da altre materie prime. In un contesto non facile, l’Italia ha potuto godere del supporto offerto dai consumi delle famiglie, dagli investimenti e dalle esportazioni.

Il calo dei prezzi energetici contribuirà a ridimensionare l’inflazione ancora nei prossimi mesi, alleviando le pressioni su famiglie e imprese1.

Nel complesso, l’economia italiana dovrebbemostrarsi resiliente nonostante un quadro congiunturale complesso e lo stesso, secondo le stime, avverrà negli altri principali Paesi europei. Inoltre, nonostante l’Italia sia da sempre alle prese con la pesante eredità del debito pubblico accumulato, dispone ora di diversi meccanismi atti a salvaguardare la crescita e a garantire che non ci siano motivi immediati di preoccupazione per l’onere del debito.

Italia, un’economia da modernizzare

Adesso bisogna guardare al futuro. L’Italia ha ora l’opportunità di modernizzare la sua economia e affrontare numerose sfide grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) finanziato dal Next Generation EU, che alloca risorse per 191,48 miliardi di euro. Il piano si concentra su investimenti e riforme in diverse aree, come giustizia, istruzione, occupazione, energia, infrastrutture e politiche sociali.

L’implementazione di queste misure dovrebbe risultare decisiva su più fronti, in particolare:

  • migliorando le condizioni per fare impresa e incentivare gli investimenti diretti stranieri;
  • aumentando i livelli di istruzione, le competenze, la partecipazione al mondo del lavoro e la produttività;
  • riducendo le disparità regionali mediante investimenti nella sanità, nell’edilizia e nei servizi sociali.

Secondo le stime del governo, l’impatto cumulativo derivante dall’implementazione completa del programma potrebbe far salire il PIL dell’1,8%-3,6% entro la fine del 20261.

L’importanza della diversificazione

Visto che la BCE ha abbandonato l’allentamento quantitativo ed è orientata a ridurre moderatamente il suo portafoglio di attivi, nel 2023 il quadro appare meno favorevole ai titoli di Stato italiani e a tutti i titoli di Stato della zona Euro. Tuttavia, le emissioni netto di debito pubblico dovrebbero aumentare solo moderatamente rispetto al 2022, e meno di quanto previsto per la maggior parte dei Paesi core. Dopo il grande repricing dei rendimenti obbligazionari, i BTP italiani e le obbligazioni societarie

rappresentano un’interessante soluzione per i portafogli a reddito fisso (soprattutto sul segmento breve e medio della curva) grazie al loro rendimento superiore e alla duration più breve rispetto ai loro omologhi europei[1].

Per beneficiare delle opportunità di investimento sul mercato obbligazionario, i fondi comuni rappresentano una valida soluzione perché offrono accesso ad una pluralità di titoli, seguendo il principio della diversificazione[2] che dice che “non si mettono tutte le uova nello stesso paniere”. Ciò consente di accedere a più tipologie di emittenti (ad esempio investendo sia in titoli obbligazionari societari che governativi) e di ridurre il rischio complessivo del portafoglio.

Una consulenza per orientarsi

Per orientarsi tra le varie opportunità, però, l’unica soluzione resta quella di affidarsi alla consulenza di un professionista, che saprà aiutarvi a pianificare i vostri investimenti tenendo conto non solo del contesto di mercato ma anche del vostro profilo di rischio, dei vostri bisogni e, soprattutto, dei vostri obiettivi di medio e lungo termine.

 

 

[1] Fonte: Amundi Institute: Italia, il perfetto connubio tra prudenza e potenziale febbraio 2023. Le opinioni e previsioni sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione e non vi è alcuna garanzia che i risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni e previsioni qui contenute.
[2] La diversificazione non garantisce un profitto né protegge da perdite