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Piante e genetica, nuove regole europee in arrivo

Dopo il via libera alla sperimentazione in campo delle piante prodotte con Tecniche di evoluzione assistita (Tea), dato dall’Italia tramite un emendamento al Decreto Legge Siccità (primo Paese del Vecchio Continente a prendere una simile decisione), anche l’Unione europea si prepara ad aggiornare le regole sugli organismi geneticamente modificati.
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A Bruxelles si lavora a una bozza di regolamento, di cui si inizierà a discutere a luglio, che prevede un regime meno stringente per le piante basate sulle Tea, rispetto ai “vecchi” Ogm. 

Per produrre colture più resistenti alla siccità o all’attacco dei patogeni, ma anche più ricche di nutrienti, le Tea si differenziano dal procedimento che genera gli Ogm; questi ultimi infatti si ottengono con l'inserzione nel genoma originario di sequenze di geni provenienti da altre specie, mentre le Tea consentono la modifica del genoma senza inserimento di geni estranei, mediante mutagenesi sito-diretta o cisgenesi

Oggi la sperimentazione in campo del nuovo biotech agricolo è regolata dalla direttiva europea 2001/18 sugli Ogm. Ora il mondo scientifico ritiene che gli organismi vegetali creati con le Tea abbiano le caratteristiche di una mutagenesi, in quanto, diversamente dagli Ogm, le piante editate non contengono Dna proveniente da altre specie e quindi dovrebbero essere esentate dalle strette regole previste per gli Ogm. Al Parlamento europeo si lavora quindi per rivedere il quadro normativo con l'obiettivo di distinguere le nuove biotecnologie dagli organismi geneticamente modificati. Secondo la bozza del regolamento, le modifiche genetiche ottenute con alcune biotecnologie di ultima generazione potrebbero verificarsi in modo naturale o mediante incrocio tradizionale e quindi non dovrebbero essere soggette allo stesso regime di autorizzazione, valutazione del rischio, tracciabilità ed etichettatura degli Ogm, ma solo a una semplice notifica.  

Finora nel nostro Paese le Tea sono state testate in laboratorio su piante da frutto, vite, ortive e cereali. Sono state ottenute piante che necessitano di minori trattamenti fitosanitari, come ad esempio pomodoro con una tolleranza maggiore alle malerbe, allo stress salino e idrico, basilico resistente alla peronospora, frumento duro che non teme l’oidio e viti in grado di convivere con peronospora e oidio, nonché melo resistente alla ticchiolatura. E ancora piante con migliorate caratteristiche produttive, qualitative o nutrizionali come orzo e frumento dalle maggiori rese potenziali, agrumi arricchiti di antiossidanti e senza semi, melanzane e uva senza semi, ecc. 

Oltre all’Italia, finora hanno autorizzato la sperimentazione in campo delle Tea Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, India, Cina, Giappone, Russia, Australia e Regno Unito

 

 

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