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Trend d'investimento

Reddito fisso: non esiste solo il BTP

Anche se il 2024 segnerà un cambiamento di rotta nelle politiche monetarie delle Banche Centrali, che si apprestano a passare ad un ciclo espansivo attraverso il taglio dei tassi di interesse, lo scenario rimane ancora favorevole sul mercato obbligazionario dove è possibile trovare ancora buone occasioni. Perché limitarsi ai BTp? Diversificare il portafoglio è importante per gestire meglio i rischi e le opportunità, anche nel reddito fisso.

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Dopo un rialzo consistente e velocissimo dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali, l’anno che è appena iniziato si preannuncia come quello dei primi tagli. Nell’attuale contesto – salvo sviluppi al momento non previsti sul fronte geopolitico e relative ripercussioni sull’economia e l’inflazione – per la prima sforbiciata al costo del denaro non è questione di “se”, ma solo di quando.

 

IL “PIVOT” SUI TASSI D’INTERESSE SI AVVICINA

Questo contesto offre agli investitori lo spunto per una sana e pacata analisi critica delle proprie scelte di portafoglio, e spieghiamo perché. La ragione è semplice: fra il 2022 e il 2023, in un contesto di tassi di interesse in decisa risalita, molti si sono concentrati sull’obbligazionario e sui fondi monetari a brevissimo termine, considerati una scelta di investimento più adatta   ad uno scenario, appunto, di politiche monetarie più rigide. Si tratta di due categorie di prodotto che appaiono meno sensibili alle scelte restrittive delle banche centrali e che quindi, in alcune fasi, possono giocare a favore dell’investitore.

La concorrenza dei BTp italiani, poi, offerti sul mercato a tassi molto competitivi, ha fatto sì che una fetta consistente dei risparmi confluisse proprio su questi strumenti, da sempre particolarmente amati dagli italiani. Una scelta, però, che in questa fase andrebbe  riconsiderata.

La prospettiva del “pivot” – della svolta, cioè, sui tassi di interesse, con l’avvio dei ritocchi al ribasso – rende infatti più allettanti tutta una serie di alternative che possono beneficiare del cambio di rotta. Sarebbe quindi cosa buona prepararsi attraverso una saggia diversificazione del portafoglio che vada ben oltre i titoli di Stato e i fondi monetari, prendendo in considerazione altre soluzioni nel campo del reddito fisso.

Titoli di Stato e fondi monetari possono apparire attraenti quando si è alla ricerca di un rifugio, ma, soprattutto in un’ottica di lungo termine, rischiano di limitare il rendimento potenziale di un portafoglio di investimento. Occorre, insomma, allargare il ventaglio delle opportunità.

APRIRE I PORTAFOGLI A NUOVE OPPORTUNITÀ

Ma dove si può guardare per allargare l’orizzonte di investimento?

La regola d’oro per gli investimenti è sempre la diversificazione, sia in termini geografici che di durata finanziaria del titolo. Invece di concentrarsi esclusivamente sui BTp, la diversificazione può essere ottenuta anche attraverso strumenti come i fondi comuni di investimento. Questi non si limitano ad acquistare uno o pochi strumenti finanziari, ma investono in un ampio paniere di titoli, scelti da professionisti con esperienza e competenza.

INVESTIRE A 360 GRADI CON LA CONSULENZA DEGLI ESPERTI

Non c’è naturalmente una risposta valida per tutti, e come sempre il consiglio è farsi aiutare da un consulente finanziario. Infatti ogni scelta di investimento deve essere pensata in funzione delle proprie esigenze, dell’orizzonte temporale e della tolleranza al rischio di ciascuno.

Tenuto conto che la diversificazione è una buona regola da seguire, ma naturalmente non garantisce di per sé un profitto né protegge da perdite.

 

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