Con i rialzi inflazionistici in corso, oggi più che mai è importante investire.
Dall’autunno del 2021, l’inflazione non è più un tema. È “il” tema. E lo sarà anche nel 2023. Una conferma in tal senso è arrivata a gennaio dall’indagine Bankitalia sulle aspettative di inflazione e crescita condotta tra il 22 novembre e il 14 dicembre 2022 presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti[1].
Migliorano i giudizi sulla situazione economica generale e sulle proprie condizioni operative nel quarto trimestre del 2022, così come le attese sulla domanda nei prossimi mesi. Ma le aziende “continuano a segnalare difficoltà connesse con l’incertezza economica e politica e con gli elevati prezzi dell’energia”.
In ulteriore crescita le attese sull’inflazione al consumo: ora siamo all’8,1% sui 12 mesi (6,7% sull’orizzonte a due anni e 5,7% su quello a tre e cinque anni). Attese giustificate dai dati arrivati nei mesi scorsi e che in Europa solo verso la fine del 2022 hanno mostrato una lieve attenuazione, con l’anno che si è chiuso al 9,2% per l’Eurozona e al 10,4% per l’intera UE[2].
Inflazione: un problema anche per chi investe
Come abbiamo detto e ripetuto in diverse occasioni, l’inflazione non è un problema solo per i consumatori: lo è anche per i risparmiatori, perché erode il valore dei soldi messi da parte. Investire, quindi, non è un bisogno voluttuario: è assolutamente un bisogno essenziale. Ed è benenon rinviare le decisioni per il timore di quello che i mercati possono riservarci o per la paura di non saper riconoscere il momento giusto per investire.
Ma una soluzione alle nostre paure e alla nostra emotività c’è, e ne abbiamo già parlato in passato: si può scegliere di investire con un PAC .
Investire gradualmente con il Piano di Accumulo
Come abbiamo spiegato anche in altre occasioni, il PAC, Piano di Accumulo del Capitale, ha i requisiti per avvicinare al mondo degli investimenti anche chi non ha un grosso capitale iniziale da destinarvi. Possiamo infatti avviare il PAC anche con piccoli importi. Per esempio 50 euro, che vengono prelevati e investiti con la frequenza che scegliamo noi (mensile, trimestrale o semestrale, solo per citarne qualcuna).
L’acquisto delle quote del fondo, in cui investe il PAC, avviene in tempi diversi, e dunque a prezzi diversi. Questo fa del PAC un antidoto naturale al market timing, perché investendo sempre, sia nelle fasi di rialzo sia in quelle di ribasso dei mercati, si ottengono due importanti risultati:
- si evita il rischio di sbagliare i tempi di ingresso nell’investimento;
- si trasformano le variazioni di prezzo (volatilità) in opportunità.
Insomma, il PAC è una modalità di investimento che aiuta a non farsi distrarre dai “rumori” del mercato e a rimanere concentrati sull’obiettivo finale.
Ma non c’è soltanto il Piano di Accumulo del Capitale. Si stanno affacciando sul mercato nuove modalità per investire il denaro in modo ricorrente e anche personalizzato. Per esempio, scegliendo di trasferire in modo automatico la liquidità sul proprio conto correntein eccesso rispetto alle nostre reali esigenze. Funziona così: si definisce la quota minima di denaro da mantenere sul conto corrente, adeguata alle proprie necessità, e ogni mese, se il valore di giacenza minima desiderato viene superato, si avvia un investimento automatico di questa eccedenza.
C’è un punto fondamentale che va assolutamente ribadito: l’investimento ricorrente e pianificato di lungo periodo può essere la soluzione più indicata per il piccolo risparmiatore, specialmente nei periodi di incertezza come quello attualmente in corso, ma non bisogna mai dimenticare che è bene affiancare sempre un’adeguata attività di consulenza finanziaria, che ci aiuti a costruire una corretta pianificazione finanziaria.
[1] https://www.bancaditalia.it/media/notizia/indagine-sulle-aspettative-di-inflazione-e-crescita-gennaio-2023/
[2] https://ec.europa.eu/eurostat/databrowser/view/PRC_HICP_MANR__custom_3761882/bookmark/table?lang=en&bookmarkId=4ad27e6f-358a-4a3d-82a0-587d69a833eb