Cosa sono le Azioni Value? Perché sono importanti?
L’inflazione è stata innegabilmente tra i grandi temi che hanno dominato i mercati nel 2022. Con i prezzi a livelli record e le banche centrali che hanno cercato di contrastare la fiammata inflazionistica a suon di rialzi dei tassi di interesse, il contesto di riferimento per chi investe è inevitabilmente mutato.
Per esempio, in ambito azionario stanno tornando in auge i cosiddetti Titoli “Value”: aziende e settori solidi e collaudati, come case automobilistiche, colossi dell’energia, rivenditori di beni di prima necessità – a lungo offuscati dai più affascinanti (e performanti, almeno finora) Titoli “Growth”, emessi da colossi tech e innovatori del calibro di Google, Amazon, Facebook e Tesla.
Value: di cosa stiamo parlando?
I termini “Value” e “Growth” fanno riferimento a due stili di investimento in ambito azionario che spesso vengono messi in contrapposizione, se non addirittura in competizione tra loro. La realtà è che entrambi possono rivelarsi o meno una scelta vincente: molto dipende dalle condizioni del mercato. E dal livello di rischio che il singolo investitore è disposto ad assumersi.
In particolare, lo “Stile Value” – reso celebre dal guru americano Warren Buffett – si basa sul principio del “buy cheap and sell dear”: compra a buon mercato e vendi a caro prezzo.
Investire in Azioni Value, infatti, significa focalizzarsi su titoli che in quel momento risultano penalizzati dal mercato in quanto il loro prezzo è inferiore a un ipotetico valore d’equilibrio, il cosiddetto “Fair Value”. Spesso, ma non sempre, questo tipo di azioni coincide con società che operano in mercati considerati maturi, con previsioni di crescita modeste e alti dividendi.
L’investimento “Value”, quindi, consiste nel selezionare titoli azionari il cui valore di mercato non riflette il vero potenziale dell’impresa emittente e che offrono dunque un potenziale di rialzo delle quotazioni.
Al contrario, le “Azioni Growth” – un caso emblematico sono le big tech – presentano un prezzo superiore a un ipotetico valore d’equilibrio, perché il mercato implicitamente stima che la società produrrà nel futuro utili (di conseguenza ricavi e miglioramento dei margini) tali da giustificare l’attuale prezzo di mercato.
Value e non: investire in modo graduale
Come accennato, l’ultimo decennio ha visto i titoli “Growth” dominare la scena. Nei prossimi mesi e anni però, secondo diversi esperti, una serie di fattori economici potrebbe favorire i titoli “Value”.
Premesso ciò, quanto “valore” mettere in portafoglio? Come spesso diciamo, non esiste una risposta valida per tutti: ognuno ha il suo orizzonte temporale e i suoi obiettivi. Per tutti però è possibile investire con gradualità, attraverso il PAC o attraverso prodotti finanziari ad accumulo graduale sul mercato azionario.
Il Piano di Accumulo del Capitale, lo ricordiamo, ha tutti i requisiti per avvicinare al risparmio anche chi non ha un capitale iniziale da investire, perché permette di modulare la frequenza e l’ammontare dei versamenti. L’acquisto delle quote del fondo, infatti, avviene in tempi diversi. Eaprezzidiversi,cosacheasuavoltaconsentediridurrelavolatilitàcomplessivadell’investimento.
Di investimento graduale, così come di “Value” e del momento di mercato che stiamo sperimentando e che comunque ci sta aprendo delle opportunità, è come sempre possibile parlare con il consulente, che saprà aiutare a capire come costruire il portafoglio d’investimento più adatto al singolo caso.