Diversificazione: un valido alleato per il nostro portafoglio | Crédit AgricoleDiversificazione: un valido alleato per il nostro portafoglio | Crédit AgricoleDiversificazione: un valido alleato per il nostro portafoglio | Crédit Agricole
Cultura finanziaria

Diversificazione: un valido alleato per il nostro portafoglio

Volatilità e incertezza (economica e politica) sono stati i trend topic dell’ultimo anno. Ecco perché quando si costruisce e si monitora un portafoglio è importante controllare il livello di diversificazione, senza mai perdere di vista il proprio obiettivo
investimentorisparmio

La regola di ogni buon portafoglio è la stessa che deve adottare chi vuole tenersi in forma e in buona salute: ovvero, seguire una dieta varia ed equilibrata. Il che, quando si parla di risparmi, si traduce in una sola parola: diversificazione. Possibilmente, senza mai perdere di vista l’obiettivo e l’orizzonte temporale del proprio portafoglio.


Diversificare è importante

Ahimè, non è possibile prevedere con certezza l’andamento dei mercati finanziari. Quindi, che fare per poter navigare in questo mare incerto? Semplice: evitare di mettere tutte le nostre uova in unico paniere. E proprio per impedirci di fare un’enorme frittata con tutti i nostri risparmi entra in campo la diversificazione, una basilare tecnica di costruzione di un portafoglio di investimenti che consiste nel ripartire il capitale a propria disposizione in varie asset class o investimenti con il principale obiettivo di frazionare il rischio. Ma attenzione: il concetto di diversificazione è strettamente legato a quello di correlazione, che pure è importante conoscere.


L’importanza della correlazione

La correlazione ci dice, in sostanza, se e quanto due o più investimenti “si muovono insieme”. Il valore oscilla tra 1 e -1: 1 significa che le due attività procedono in completa sintonia, mentre -1 ci dice che se una va su, l’altra va giù. Questo fa di due attività poco correlate le candidate ideali a entrare in un portafoglio diversificato. E la ragione è intuitiva: la debolezza di una sarà compensata, almeno in parte, dalla forza dell’altra. Ma la correlazione non è per sempre. Tecnicamente, si dice che la correlazione fra molti investimenti è “asimmetrica”: vale a dire, relativamente bassa quando tutto va bene e tendenzialmente crescente nel momento in cui le cose si mettono male. Nelle crisi finanziarie, infatti, vanno giù sia le azioni sia le obbligazioni. E allora, che fare?


Calma e sangue freddo

Il 2018 è stato un anno sfidante sui mercati finanziari: gli investitori e gli addetti ai lavori abituati ai rialzi degli anni precedenti si sono trovati a dover affrontare un incremento della volatilità e l’avvio di un periodo di forte incertezza sul piano economico e politico. Il che ha reso le cose più difficili agli appassionati di market timing, innamorati dell’idea di poter individuare con estrema puntualità e precisione il momento giusto per entrare sui mercati azionari, obbligazionari, valutari e via dicendo. In linea generale, il market timing non è la via più indicata per il risparmiatore medio/piccolo: saper cogliere l’attimo esatto in cui investire è un’abilità che hanno in pochi, e anche questi pochi qualche volta si fanno male. È quindi ancora più importante mettere a punto un portafoglio adeguatamente diversificato per asset class, settore e valuta. E anche quando le tempeste incombono indistintamente su tutto, calma e pazienza sono l’unica via.


Sguardo sempre all’obiettivo

Quando i mari iniziano ad agitarsi, è sempre importante non farsi prendere dal panico e non perdere la bussola dei propri investimenti. Ok, ma come si fa? Ponendosi obiettivi di medio/lungo termine, senza badare troppo alle oscillazioni momentanee dei mercati finanziari. Tenerlo a mente non è difficilissimo, ma è sicuramente più facile se ci si lascia aiutare da un bravo consulente finanziario, in grado di capire e analizzare i nostri bisogni, la nostra propensione al rischio e il nostro orizzonte temporale e, quindi, di proporci un portafoglio opportunamente diversificato.