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L'Ue semplifica la vita agli agricoltori

Più flessibilità sulle condizionalità per accedere ai sussidi agricoli, aumento del tetto agli aiuti forfettari per i piccoli agricoltori e pagamenti più rapidi a quelli colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, come inondazioni e siccità.

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Più flessibilità sulle condizionalità per accedere ai sussidi agricoli, aumento del tetto agli aiuti forfettari per i piccoli agricoltori e pagamenti più rapidi a quelli colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici, come inondazioni e siccità. Queste alcune delle nuove misure di semplificazione della Pac contenute nel terzo pacchetto Omnibus (chiamato così perché riunisce diverse misure) dedicato all’agricoltura, presentato a metà maggio dalla Commissione Europea.

 

Dopo aver già allentato lo scorso anno le regole in risposta alle proteste dei trattori, Bruxelles propone ulteriore flessibilità per le cosiddette buone condizioni agronomiche e ambientali (in gergo Bcaa), cioè gli standard di base che gli agricoltori devono rispettare per ricevere i sussidi agricoli. Nel documento si menziona un intervento sul mantenimento dei prati permanenti (Bcaa 1) per dare modo agli Stati membri di estendere dal 5 al 10% la percentuale massima di riduzione dei prati permanenti.

E ancora, l’incoraggiamento agli Stati Ue a “consentire eventuali pagamenti” agli agricoltori per la tutela di torbiere e zone umide (Bcaa 2); e una nuova definizione di “corso d’acqua” nella norma relativa alla protezione delle acque (Bcaa 4).

Preso atto che le “calamità naturali, gli eventi climatici avversi e gli eventi catastrofici stanno aumentando in frequenza, intensità e durata”, la Commissione Europea propone di includere “pagamenti complementari di crisi” tra i sussidi diretti a favore degli agricoltori colpiti, dando modo alle capitali di offrire un aumento del sostegno diretto al reddito agricolo “per consentire un rapido indennizzo”, si legge nel documento.

I governi potranno fissare un tasso di indennizzo più elevato per gli agricoltori che già beneficiano di un regime assicurativo o di altri strumenti di gestione dei rischi e potranno co-finanziare tali pagamenti di emergenza con un finanziamento nazionale supplementare fino al 200%.

Saranno inoltre le capitali a garantire che il risarcimento totale ricevuto dall’agricoltore – a cui si aggiungono altri finanziamenti da parte Ue o nazionali – “non comporti una sovra-compensazione o un doppio finanziamento”, suscettibile a modifiche fino all’adozione. Tali pagamenti di emergenza non saranno sottoposti al regime di condizionalità.

Per concedere ulteriore flessibilità nella gestione dei piani strategici nazionali Pac, l’approvazione di eventuali modifiche da parte della Commissione Europea dovrebbe essere richiesta solo per le “modifiche strategiche”, pur mantenendo la prerogativa di bocciare eventuali emendamenti considerati controversi. Bruxelles fa leva anche sui regimi forfettari per sostenere piccoli agricoltori e imprese proponendo un regime fino a 50mila euro per sostenere lo sviluppo di piccole aziende agricole e l’aumento del tetto dell’importo forfettario ammesso per i piccoli agricoltori fino a un massimo di 2.500 euro.

Inoltre, Palazzo Berlaymont propone di modificare il regolamento orizzontale della Pac in modo che i Ventisette possano decidere che un agricoltore non sia sottoposto a controlli sul campo più di una volta all’anno. Infine, le aziende biologiche saranno considerate in linea con le pratiche agricole e quindi esentate da buona parte dei requisiti delle condizionalità. Un altro e più ampio pacchetto di semplificazioni dovrebbe seguire nel corso del 2025.

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