Crédit Agricole Italia

Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole e Confagricoltura partner per l’accesso al credito

Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole e Confagricoltura hanno sottoscritto oggi un accordo nazionale volto a favorire le aziende agricole e agroalimentari nell’accesso al credito e nella realizzazione di progetti di crescita e sviluppo. La partnership è stata siglata alla presenza di Ariberto Fassati, Presidente del Gruppo Cariparma Crédit Agricole, di Hughes Brasseur, Direttore Generale Vicario del Gruppo Bancario, e di Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura.

Il Gruppo Cariparma Crédit Agricole e Confagricoltura hanno sottoscritto oggi un accordo nazionale volto a favorire le aziende agricole e agroalimentari nell’accesso al credito e nella realizzazione di progetti di crescita e sviluppo.

La partnership è stata siglata alla presenza di Ariberto Fassati, Presidente del Gruppo Cariparma Crédit Agricole, di Hughes Brasseur, Direttore Generale Vicario del Gruppo Bancario, e di Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura.

Le aziende del settore agricolo, come noto, non sono tenute alla redazione di un bilancio pubblico e, di conseguenza, per valutarne correttamente il merito creditizio sotto il profilo economico e patrimoniale sono necessarie alcune informazioni volte ad integrare la documentazione prodotta.

Con la sottoscrizione dell’accordo Cariparma Crédit Agricole potrà avvalersi della documentazione messa a disposizione da Agricheck, società controllata al 100% da Confagricoltura.

 

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Crédit Agricole Italia

Crédit Agricole Italia: risultati al 30 giugno 2025

  • Crédit Agricole Italia conferma la capacità costante di generare risultati solidi e sostenibili, con un utile netto pari a 468 milioni di euro, in aumento del +5% a/a.
  • Acquisiti 107 mila nuovi clienti (+9% a/a), collocati 8 miliardi di euro di prodotti Wealth Management (+13% a/a), erogati 4,8 miliardi di euro a sostegno di famiglie e imprese, con particolare riguardo alla transizione energetica.
  • Proventi stabilmente superiori a 1,5 miliardi di euro: commissioni in incremento del +4% a/a, trainate dal brillante risultato del comparto servizi d’investimento (+10% a/a1), a parziale compensazione del fisiologico calo del margine d’interesse, resiliente sul trimestre (+2% T2/T1).
  • Oneri operativi in aumento del +2% a/a2, principalmente determinato da scelte strategiche di investimento in tecnologia e digitalizzazione, cui si aggiunge l’effetto inerziale del rinnovo del CCNL; comunque elevati i livelli di efficienza con cost income al 49,7%.
  • Deciso incremento delle masse intermediate su ogni segmento: impieghi netti3 +3% a/a, guidati dalla performance di Banca d’Impresa (+4% a/a1), raccolta diretta +1% a/a, risparmio gestito +7% a/a. Si conferma particolarmente positivo l’andamento del comparto Fondi (+13% a/a).
  • Costo del credito pari a 30 bps, segnando un nuovo minimo storico, grazie ad un’efficiente gestione interna che ha permesso al default rate di scendere al di sotto dello 0,6%. NPE ratio lordo e netto in costante riduzione, rispettivamente al 2,5% e 1,1%, e coverage ratio in aumento di oltre +470 bps rispetto a dic-24.
  • Moody’s Ratings ha rivisto al rialzo l’outlook sul rating di lungo termine dei depositi, a positivo da stabile. Contestualmente, è migliorata anche la Baseline Credit Assessment a Baa3 (da Ba1), a riprova della solidità della banca e del rafforzamento del contesto operativo italiano.
  • Crédit Agricole Italia ha inaugurato con successo il mercato dei Covered Bond del 2025, concludendo brillantemente la prima emissione pubblica dell’anno in formato Premium per un controvalore pari ad 1 miliardo di euro.
  • Ampio buffer di liquidità con LCR al 185% e ratio patrimoniali che si attestano, rispettivamente, in area 15%1 il Common Equity Tier 1 Fully Loaded ed in area 20%1 il Total Capital Ratio.
  • Prosegue la diffusione dell’utilizzo dei canali digitali: oltre l’86% dei clienti è digitalizzato, il 65% utilizza attivamente i servizi online e circa il 92% delle transazioni avviene in digitale.
  • Attivi cinque Village in Italia (Milano, Parma, Padova, Sondrio, Catania), che formano un network in grado di accelerare oltre 190 startup e affiancare 86 aziende partner nel loro percorso d’innovazione.